Nuovi interventi per i giovani: il Patto per il lavoro arriva a quota 640 milioni di euro investiti; altri 24 milioni in approvazione

EMILIA ROMAGNA | Ammontano a 640 milioni di euro le risorse investite dalla Regione Emilia-Romagna per formazione, diritto allo studio, occupazione, agricoltura, casa e istruzione professionale. Ora in progetto un “Patto per i giovani” costruito ad hoc.

Una Regione per giovani, l’Emilia-Romagna. Gli investimenti per la loro tutela ammontano ormai a 640 milioni di euro da inizio legislatura. Interventi molteplici in ambiti sensibili, come l’istruzione e formazione professionale (165 milioni), il diritto allo studio universitario (144 milioni), il sostegno ai giovani agricoltori (97 milioni) e l’aiuto alle giovani coppie per trovare una casa (13 milioni). La Giunta presieduta da Stefano Bonaccini, però, non vuole fermarsi qui e annuncia per i prossimi mesi la nascita di un nuovo “Patto per i giovani“. Il progetto verrà realizzato partendo da quanto messo in campo fin ora e perfezionato anche  attraverso una maggiore integrazione della programmazione dei diversi assessorati

Al tavolo regionale del Patto per il lavoro, patto siglato nel 2015 per il rilancio occupazionale, sono inoltre state illustrate iniziative ancora più prossime, che impegneranno l’Emilia-Romagna con finanziamenti fino a 24 milioni di euro. Si vuole dare avvio alla seconda fase di “Garanzia Giovani“: 1 milione di euro per contrastare la dispersione scolastica, combinato con 16 milioni del Fondo sociale europeo per i giovani entranti nel mercato lavorativo con contratto di apprendistato. Inoltre, il piano 2018 della Rete Politecnica, prevede un investimento che supera i 12 milioni di euro per rendere disponibili circa 100 percorsi formativi in Its (Istituti tecnici superiori) e Ifts (Istruzione e formazione tecnica e superiore).

Un crescita economica da primato

Confermato durante l’incontro della Giunta regionale, il consolidamento della ripresa economica emiliano-romagnola, con una crescita del Pil reale stimata all’1,8%, che colloca la regione al primo posto a livello nazionale. Previsto l’1,9% entro il 2018, dato che riporterebbe l’Emilia-Romagna ai livelli pre-crisi. Il fattore trainante rimane il commercio estero che nel 2017 ha superato i 59 miliardi di euro di esportazioni, confermando un saldo commerciale ampiamente positivo, il più alto tra tutte le regioni italiane. Segnalata la ripresa degli investimenti fissi, incoraggiati dal Piano nazionale impresa 4.0. Dall’inizio della legislatura regionale al 2017, infatti, gli investimenti sono cresciuti del 10,6% ed è prevista una dinamica positiva anche per il 2018, con un +4,7% rispetto all’anno precedente.

Dati significativi riportati anche dall’occupazione, che ha continuato ad aumentare giungendo a fine 2017 sulla soglia dei 2 milioni di occupati: oltre 70 mila in più rispetto al 2014. Negli ultimi 12 mesi, la stima del tasso di occupazione (15-64 anni) ha raggiunto il 68,8%, mentre quello di disoccupazione a fine 2017 dovrebbe essere confermato attorno al 6%. Analizzando i settori specifici, l’industria è al primo posto, con circa 24 mila posizioni di lavoro recuperate, mentre l’ambito delle costruzioni sembra aver tamponato l’emorragia ma rimanere costante. Il terziario invece prosegue nella crescita aumentando l’occupazione nei vari comparti dei servizi. Migliorano anche i tassi d’istruzione dei giovani residenti in Emilia-Romagna (20-29 anni); il 20-21% possiede un titolo di laurea.

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