Aggressioni ai sanitari, la Lega: “Regione faccia la sua parte”
Cavandoli e Fiazza: “Dal Governo più polizia e misure repressive per chi aggredisce i sanitari”

“Sulle aggressioni al personale sanitario, purtroppo sempre più frequenti anche a Parma, Governo e Parlamento sono intervenuti nello scorso autunno, prevedendo l’arresto obbligatorio in flagranza, anche differita, per i delitti di lesioni nei confronti di professionisti sanitari, socio-sanitari ed ausiliari, ed introducendo anche il reato di danneggiamento di cose destinate al servizio sanitario o socio-sanitario. Si è voluto così tutelare non solo le persone ma anche le dotazioni delle strutture ospedaliere che se danneggiate rischiano di ridurre l’operatività del servizio sanitario. Il Governo ha poi predisposto un piano per incrementare i presidi di polizia negli ospedali destinando sempre più risorse. Anche all’Ospedale Maggiore di Parma si è riusciti ad istituire un posto di polizia fisso con due agenti che dal lunedì al sabato presidiano la sala d’attesa del Pronto Soccorso e l’area Cau, per prevenire episodi di violenza e aumentare la sicurezza di utenti e professionisti sanitari. Queste misure deterrenti e repressive contro le aggressioni agli operatori sanitari vanno poi a coordinarsi con le misure di carattere preventivo proposte nell’ambito dei lavori dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. L’Osservatorio sta lavorando per la predisposizione degli standard minimi dei contenuti dei corsi di formazione rivolta a tutti gli operatori del settore sanitario, e alla previsione di adeguate campagne di comunicazione per sensibilizzare la popolazione e ristabilire il rapporto fiduciario con i sanitari”, dichiara Laura Cavandoli, deputata della Lega eletta a Parma.
“Il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario in Emilia Romagna è inaccettabile e in continua crescita, con oltre 2.600 casi nel 2024. Da anni, come Lega, portiamo questo tema all’attenzione dei media e delle amministrazioni, ma la Regione continua a non affrontarlo con la dovuta determinazione. Con la recente legge che introduce l’arresto obbligatorio in flagranza per le aggressioni al personale sanitario viene finalmente affrontato il problema in modo concreto. È ora che anche la Regione Emilia Romagna si impegni a proteggere chi lavora per la salute di tutti, con azioni tempestive e decise per rendere sicuri i luoghi della sanità per operatori e pazienti“, aggiunge Tommaso Fiazza, consigliere regionale della Lega.