Elena Siffredi da aprile a novembre raccoglie i prodotti spontanei della Natura; ecco la storia della sua società agricola, La Giustrela
di Vanessa Allegri
“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, […] e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto”. Questa frase è tratta dal libro Walden di Henry David Thoreau. Lo scrittore americano nel 1845 fece una scelta estrema: si isolò dalla società civile e andò a vivere per due anni in una capanna sulle rive del lago di Walden, in Massachusetts. L’opera di Thoreau è un inno alla Natura e ad uno stile di vita semplice, fortemente critica verso gli inutili bisogni indotti dalla società industrializzata.
La lettura di questo libro è stata di grande ispirazione per Elena Siffredi, che lo considera quasi come una Bibbia. Elena è raccoglitrice. E per scelta non coltiva nulla, si limita a raccogliere ciò che la Natura offre spontaneamente. “La Natura è già perfetta così com’è – afferma con forza Elena – e io desidero rispettarla il più possibile”.
Dalla laguna ai boschi
Elena è nata e vissuta a Venezia fino al 2006, anno in cui si laurea a Padova in Scienze forestali e ambientali. Dopo aver concluso la tesi decide di trascorrere qualche settimana a Casarola – un piccolo paesino di montagna all’interno del Parco dei Cento Laghi – nella casa del bisnonno. Da allora non se n’è più andata. Per due anni si è appoggiata ad altre strutture che l’hanno aiutata a trasformare il suo raccolto in prodotti e poi a metterli in vasetti. Nel 2008 riesce, infine, a creare la sua società agricola: La Giustrela. Il nome indica la “lucertola” nel dialetto di Casarola, molto diverso dai dialetti limitrofi.
“Volevo un nome che mi rispecchiasse – racconta Elena. La lucertola è un po’ come me, va in giro per i boschi e zampetta di qua e di là con la bella stagione“. Inoltre, Casarola è il paese natale del padre di Attilio Bertolucci, il quale visse qui con la famiglia per qualche anno durante la seconda guerra mondiale. Suo figlio Bernardo scrisse in seguito una raccolta di poesie intitolata “La Lucertola di Casarola“. Elena non poteva trovare nome più adatto.
Vita nei boschi, seguendo l’andamento delle stagioni
Da casa sua, Elena accede con facilità ai boschi; ama trascorrervi all’interno le sue giornate, raccogliendo quello che trova sul suo percorso, in base alle stagioni. Raccoglie solo ed esclusivamente all’interno del Parco dei Cento Laghi, tra i comuni di Corniglio e Monchio delle Corti. Si sposta principalmente a piedi, tranne per la raccolta dei mirtilli che effettua a Pratospilla. La raccolta inizia solitamente in aprile, per poi concludersi intorno a novembre. La prima a spuntare è l’erba cipollina, segue il tarassaco.
“Aprile e maggio sono mesi molto intensi – spiega Elena; la raccolta del tarassaco è una delle mie preferite ma anche più faticosa, perché è uno dei prodotti più richiesti. Raccolgo i boccioli per poi sbollentarli e metterli sottolio oppure ricavo degli sciroppi dai fiori”. Verso la fine di giugno invece crescono i frutti: i primi sono le amarene e le fragoline di bosco; seguono prugne, lamponi e mirtilli; infine le more, a settembre. Elena raccoglie, inoltre, pere e mele selvatiche da vecchie piante abbandonate. “Chiedo il permesso di raccogliere al proprietario del terreno e in cambio gli regalo un vasetto di marmellata fatto con la sua frutta”.
Natura, Maestra di umiltà
Ciascuno di noi può imitare il buon esempio di Elena, e raccogliere ciò che trova durante una passeggiata in montagna. L’importante è non improvvisarsi esperti. “Con la Natura bisogna essere umili – afferma la raccoglitrice. È una grande maestra: insegna a indagare le cose sotto vari aspetti, a non soffermarsi alla prima impressione. Erbe e funghi variano in base all’ambiente in cui crescono e possono essere confusi con dei loro simili non commestibili. Non è permesso essere arroganti e presuntuosi; bisogna essere aperti, senza pregiudizi. È giusto fare attenzione, non aver paura. La natura è buona, non dobbiamo temerla“.
Il potere benefico della Natura
L’attività di Elena nasce innanzitutto per stare in mezzo alla natura e camminare. “Non desidero fare l’imprenditrice e avere successo – chiarisce Elena. Mi ritengo fuori da ogni logica di mercato: se dovessi quantificare economicamente il tempo che impiego per raccogliere dovrei vendere un vasetto a 50 euro. Ma non mi interessa, vengo ripagata in altro modo. Ho la fortuna di aver trovato quello che a me fa bene. Questa vita mi dà serenità e tranquillità, ciò a cui ognuno di noi dovrebbe aspirare”.
L’altro scopo di Elena è far riavvicinare le persone alla Natura. “Il mio obiettivo – svela Elena – è far assaggiare i prodotti che trasformo senza aver coltivato; far riflettere su quante cose buone ci siano naturalmente nell’ambiente”. Ma col tempo è emerso anche un po’ di disincanto. Più tempo passa in natura e più riduce al minimo le interazioni umane: “Coltivo solo le relazioni veramente importanti – adoro la mia famiglia, il mio compagno e mio figlio Adriano – e ho sfoltito quelle superflue”. Elena però non soffre mai di solitudine. “In mezzo alla natura non mi sento mai sola. Anzi, mi sento coccolata, felice. Non esistono sentimenti negativi: sono circondata dalla vita“.
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