Gioco pubblico, nuovi controlli in vista della riforma

Gioco pubblico, nuovi controlli in vista della riforma

Luoghi sensibili e distanziometro, si torna a parlare di leggi e normative sul gioco d’azzardo pubblico, una filiera che da tempo attende una riforma vasta e moderna.

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È periodo di fermento normativo e politico quello che sta vivendo il settore del gioco. Da sempre oggetto di regolamentazioni complesse, il gambling è al centro di un dibattito finalizzato ad una maggiore disciplina e controllo. È in questo senso che si devono leggere le recenti approvazioni di nuovi decreti da parte della Conferenza delle Regioni, che mirano a regolamentare l’offerta di giochi pubblici ammessi alla rete fisica.

La riforma prevede la riorganizzazione degli esercizi di gioco e l’introduzione di misure di distanziamento dai luoghi sensibili, al fine di ridurre i rischi associati alla dipendenza e al gioco minorile. Il nodo cruciale e critico della scelta è però la determinazione dei luoghi sensibili, che ha acceso un aspro dibattito tra le Regioni da un lato e il Ministero dell’Economia e delle Finanze dall’altro. Se le prime, infatti, propongono l’inclusione di luoghi come chiese e centri per giovani, il Ministero spinge invece per una definizione più ristretta, concentrandosi su scuole e centri di recupero delle dipendenze. Una divisione che potrebbe influenzare in maniera significativa l’attuazione delle misure, determinando un impatto differenziato sulle diverse aree del paese e che rischia quindi di accentuare il mosaico normativo che dagli esperti è sempre stato descritto come un limite per il gambling italiano.

Si inserisce in questo contesto la decisione del Consiglio di Stato dell’Emilia-Romagna di monitorare l’effetto delle normative anti-gioco, in particolare per verificare se le limitazioni imposte per contrastare la ludopatia stiano effettivamente espellendo il gioco legale in favore di quello illegale. Associazioni di categoria chiedono infatti di tutelare la filiera terrestre, che negli ultimi anni ha visto una contrazione significativa, specie in concomitanza con l’ascesa dell’online. Negli ultimi anni, infatti, il comparto fisico ha registrato un calo del 19% negli ultimi anni, mentre il gioco a distanza è aumentato notevolmente. Nonostante ciò, il gioco fisico rimane una parte fondamentale dell’ecosistema e le nuove regolamentazioni devono mirare a garantirne una gestione più sicura ed equa, preservando anche l’occupazione e il gettito fiscale legato al settore. Per questo c’è grande disputa sulla richiesta di misure per ridurre il numero di apparecchi in funzione, mentre secondo le associazioni di categoria si dovrebbe agevolare la coesistenza di diverse tipologie di giochi, in modo da soddisfare le diverse preferenze degli utenti. Serve una regolamentazione capace di assicurarsi che le misure di sicurezza siano effettivamente applicate, con il monitoraggio delle sale gioco e l’introduzione di limiti all’orario di apertura per evitare comportamenti problematici. Ma serve anche una regolamentazione che sia in grado di tutelare gli interessi economici e professionali di un comparto che da sempre rappresenta una risorsa per l’economia del nostro paese.