Il Parma, i complimenti e i punti buttati: in Serie A non bastano entusiasmo e leggerezza
Il Leitmotiv della scorsa stagione viene ripetuto anche in Serie A: affrontare le partite con entusiasmo e leggerezza. Il Parma Calcio ha cominciato con grande entusiasmo il nuovo campionato da neopromossa. Una squadra giovane che scende in campo senza paura prima nelle amichevoli contro Galatasaray e Atalanta, poi nelle uscite ufficiali (a parte la breve parentesi negativa col Palermo) contro Fiorentina, Milan e Napoli. Quattro punti conquistati ma ben cinque buttati al vento. Con la Fiorentina si doveva vincere senza tanti problemi, contro il Milan sono arrivati tre punti meritatissimi, contro il Napoli è arrivata una sconfitta immeritata. Entusiasmo anche nel primo tempo contro l’Udinese, troppa leggerezza invece messa in campo nel secondo tempo. Da una delle formazioni più giovani del campionato di Serie A (alla pari dell’età media della Juventus di Thiago Motta) non puoi aspettarti esperienza e malizia. Il pallone in tribuna sul 2-0 per il Parma contro l’Udinese non si è mai visto e cartellini “intelligenti” nemmeno (il doppio giallo di Keita Mandela spiega tutto).
Siamo sicuri che il Parma Calcio sia la vera sorpresa del campionato? Presto per parlarne, come è presto lodare una Udinese che a Parma ha mostrato carattere, organizzazione e fisicità. Ma il campionato è ancora lungo e ci sono diverse squadre “cantiere” impegnate in diverse competizioni. La sensazione è che al Parma i complimenti non possono più bastare. Ora servono punti, conquistati anche da una partita giocata male. A Lecce i crociati hanno già la possibilità di farsi perdonare lo scivolone di lunedì scorso. Ci vorrà entusiasmo, leggerezza, un minimo di pazienza, una buona dose di malizia e anche un po’ di buona sorte. Le qualità del Parma di Pecchia sono indiscusse ma è giusto tornare sulla terra e ricominciare a ragionare da neopromossa.