Incontro in Lega Serie B: Nuova Legge Stadi e il Modello Tardini di Parma
“La nuova Legge Stadi” è stato il tema dell’appuntamento di ieri a Milano, ospitato nello Studio Legale Associato “Advant NCTM” ed organizzato e promosso dalla Lega Serie B, coordinato dal direttore operativo del Parma Calcio, Stefano Perrone, in qualità di Coordinatore della Commissione Infrastrutture della Lega B.
Moltissime le società professionistiche che hanno aderito ed erano presenti al convegno, in presenza e da remoto (Bari, Brescia, Cagliari, Cittadella, Como, Frosinone, Genoa, Modena, Palermo, Parma, Perugia, Pisa, Spal, Sudtirol, Ternana e Venezia). Il tema della riqualificazione o rifacimento dello stadio, come ha sottolineato nel suo intervento il Presidente della Lega B, Mauro Balata, è un argomento che abbraccia e coinvolge tutti. Da qui il grande interesse anche degli addetti ai lavori e del settore (architetti, ingegneri, professionisti del mondo del calcio), perché il decreto legislativo 28 febbraio 2021 n. 38 è un’opportunità per i Club professionistici che è di grande attualità nel nostro sistema.
L’avvocato Raffaele Caldarone ha aperto i lavori dopo l’introduzione del Presidente Mauro Balata e del coordinatore Stefano Perrone e ha raccontato l’esperienza del nuovo stadio di Parma che lo Studio Legale Associato Advant NCTM sta portando avanti: “Stiamo lavorando a questo progetto, molto complesso e difficile, stiamo trovando resistenze scarsamente giustificabili. Credo che la realizzazione di quest’opera sarebbe molto importante per la città di Parma e non solo. Questi progetti rivitalizzano, danno pregio alle comunità e sono da perseguire in maniera molto forte“.
Come ultimo contributo, sui riflessi del sistema licenze nazionali e della stabilità di sistema sono stati raccontati da Valerio Casagrande, Direttore Finanziario del Parma Calcio e Coordinatore della Commissione Licenze Nazionali della Lega Serie B: “Il tema degli stadi è fondamentale per la sostenibilità finanziaria. Che è un aspetto centrale nel settore. E’ un obiettivo in sé ma è un mezzo per garantire anche la regolarità delle competizioni e per proteggere il valore del prodotto calcio. L’obiettivo è di scongiurare eventuali criticità che coinvolgano la stagione sportiva e il fallimento di un Club“.
Anche il tema dello stadio di Parma è stato argomento al centro della normativa nazionale. Presente il Managing Director Corporate del Parma Calcio, Luca Martines che ha dichiarato: “Dopo un processo di dibattito pubblico, foriero di indicazioni positive, siamo in attesa di indicazioni da parte del Comune su quelle che saranno le linee guida fondamentali che ispireranno il progetto definitivo. Nell’ambito della ragionevolezza siamo stati aperti ad ascoltare tutti durante gli incontri pubblici, ora va trovato un punto di incontro fra le necessità del Club, le esigenze della pianificazione economica-finanziaria dell’intervento e le necessità dei tifosi e dei cittadini. La logica è garantire il miglior risultato con un impatto meno intrusivo possibile, per noi giocare in casa è estremamente importante e vogliamo andare incontro ai nostri tifosi, vogliamo minimizzare questo impatto. Il finale di stagione sportivo? Il punto fondamentale è il risultato di stagione con le performance delle nostre squadre, maschile, femminile e giovanile. Questo è al primo posto, il resto è accessorio e risponde a logiche di medio-lungo termine e a delle ambizioni, ma che partono dai risultati sportivi“. Il direttore operativo crociato Stefano Perrone ha aggiunto nel merito degli sviluppi dello stadio di Parma: “C’è un’interlocuzione con il Comune, come ha detto lo stesso Sindaco. E’ il momento di portare a terra tutti i concetti del dibattito pubblico, che non è stato facile ma ha portato spunti e idee. Noi come società faremo le nostre valutazioni, siamo i promotori privati. E’ il Comune che è chiamato ai massimi sistemi per dare una visione e una ricaduta politica. Il Parma in questo periodo ha sempre collaborato con il Comune e non si è mai tirato indietro, è sempre stato aperto a trovare e cercare con forza un punto di incontro. La politica deve fare la politica e il Club deve fare il Club, questo è il momento per trovare un fattore comune per tutti. E’ un progetto che ha la valenza di pubblico utilizzo e interesse. La legge dà dei tempi statutari, non c’è un orologio che scade. Molti ci tirano per la giacca dicendo che la nostra priorità è lo stadio, ma pensiamo che la società di calcio ha una priorità che è quella di arrivare a fine campionato ed ha un obiettivo sportivo. Poi la società è strutturata per avere delle tasche aperte anche durante in questo periodo in cui l’obiettivo è il campionato. Entriamo nella liturgia del calcio, il focus è il campionato, lo stadio è più a lungo termine, ma quando parliamo di prospettive lunghe intendiamo settimane o mesi, non anni. Sappiamo le nostre priorità e le portiamo avanti“.