Le ditte Carbognani spa e Sateco srl, che fanno capo alla famiglia Carbognani, hanno donato all’Unità Operativa di Scienze Radiologiche dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma diretta da Nicola Sverzellati un macchinario del valore di 50mila euro. La nuova apparecchiatura, indicata in campo medico con l’acronimo MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), non è altro che un esame di diagnostica per immagini, il cui scopo è valutare lo stato di salute delle ossa. Nello specifico, tramite una bassissima quantità di radiazioni ionizzanti, viene misurata la densità ossea, ovvero l’insieme dei minerali contenuti nello scheletro da cui è possibile stabilire una diagnosi di osteopenia o osteoporosi. L’analisi di questi parametri permette di individuare il miglior percorso diagnostico e terapeutico per i pazienti.
L’apparecchiatura donata dalla famiglia Carbognani è già operativa dai primi di marzo presso il padiglione Barbieri ed è già stato affidato al controllo del capotecnico Federica Canali. Sverzellati, dopo aver ringraziato caldamente i donatori per la sensibilità mostrata verso le attività ospedaliere, ha sottolineato l’importanza del nuovo macchinario, che consentirà di ampliare le prenotazioni e aumentare il numero di diagnosi: “Una donazione che ci consente di rispondere in modo più tempestivo alle necessità dei pazienti, con strumenti sempre aggiornati in un settore come quello tecnologico soggetto a continui cambiamenti”. I Fratelli Paolo e Claudio Carbognani, insieme all’assessore alla sanità del Comune di Parma Ettore Brianti, hanno espresso tutta la loro felicità e la loro soddisfazione per aver aiutato l’ospedale e numerosi pazienti grazie alla loro donazione. Infine, il direttore generale di Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Massimo Fabi ha evidenziato l’importanza del macchinario in questa fase post Covid: “Questa seconda MOC consentirà di recuperare le liste di attesa particolarmente lunga in un servizio essenziale. Grazie a Carbognani spa e Sateco”.