La Regione Emilia-Romagna è indietro di 20 anni rispetto alla protezione ordinaria del territorio. I cittadini di Parma e Piacenza hanno assistito drammaticamente all’azione delle acque e hanno visto cumuli di tronchi ammassati sotto alle arcate dei ponti”. Così il consigliere regionale della Lega Emiliano Occhi è tornato a parlare dei danni causati dal maltempo degli scorsi giorni chiedendo conto alla Giunta del governatore Stefano Bonaccini circa la mancata manutenzione.

E’ evidente che la manutenzione e la pulizia dei fiumi svolta dalla Regione non è stata sufficiente. Il territorio non è stato messo in sicurezza e sciami di legname sono stati lasciati liberi di galleggiare lungo fiumi e torrenti, ostruendo il passaggio della piena sotto i ponti e aprendo la strada a possibili esondazioni. Una situazione che, in provincia di Parma, si è tradotta nel crollo di opere giunte ormai a fine vita come il ponte di Ozzanello. Il problema è che quei tronchi non dovevano esserci e i comuni dovrebbero essere aiutati nelle operazioni di rimozione invece che tentare di addossare ad essi queste incombenze” ha attaccato l’esponente del Carroccio, accusando la Regione di addossare ogni responsabilità al governo nazionale:

Bisognerebbe incentivare il recupero del legname anche da parte di imprese private e in casi ben circoscritti rimuovere la ghiaia in eccesso per evitare che i fiumi erodano le sponde in prossimità dei centri abitati. Anche sul dissesto idrogeologico, come per la sanità, la Giunta dovrebbe fare la sua parte anziché attendere i fondi statali. Dobbiamo essere consapevoli che il nostro territorio ha il più grave stato di dissesto se consideriamo il rischio frane e il rischio di alluvioni. Viviamo in un contesto in cui gli investimenti statali di cui avremmo bisogno sono limitati da assurdi e obsoleti vincoli europei. E allora ci aspettiamo che anche questa Giunta dia una mano all’esecutivo nazionale per cercare di cambiare tale paradigma poiché ci troviamo in un momento eccezionale. L’atteggiamento della Regione, incapace di prevenire le emergenze, non ci soddisfa e ci riserveremo in futuro di portare avanti battaglie ancora più mirate anche su quella che è la manutenzione ordinaria dei nostri corsi d’acqua”.