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Alla scoperta della “Maria Longa”: l’antica via per raggiungere il mare

La Maria Longa è tra le strade più antiche della provincia di Parma, larga e…

Vista di Pietra Corva

La Maria Longa è tra le strade più antiche della provincia di Parma, larga e panoramica sovrasta una buona parte della Val Ceno. Un tempo aveva una grande importanza strategica, questo è testimoniato dalle fortezze erette in sua prossimità, come il castello di Roccalanzona. Oggi ha ormai perso la sua antica utilità come si può immaginare, ma ne ha guadagnata un’altra, quella di percorso escursionistico da percorrere da soli o in compagnia, in bicicletta oppure a piedi. Con i suoi 12 chilometri di lunghezza, per una durata di circa 6 ore e mezza, a seconda dell’esperienza di chi la percorre. Partendo dal borgo di Viazzano si potrà raggiungere Pietra Corva, rupe ofio litica dalla quale si gode un panorama mozzafiato sulla Val Ceno e sulla pianura padana e sulla quale si narrano oscure leggende fin dalla notte dei tempi. La strada inoltre, fa parte di una rete più fitta di sentieri, che hanno come ultima meta il mare, precisamente nella zona di Sestri Levante in Liguria. Essendo un percorso di difficoltà media è consigliabile essere ben attrezzati e preparati, se lo si vuole percorrere insieme a bambini o anziani, bisogna assicurarsi che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico.

La passione per l’escursionismo è qualcosa che hai dentro da quando sei bambino o è nata più tardi, dopo un’esperienza vissuta, o un’escursione a cui hai partecipato?

Ho sempre camminato fin da quando ero bambino, tracciare un cammino è una passione che nasce dopo, nel tempo. Un giorno percorrendo Via Vandelli, pensai, perché non tracciare un percorso anche nelle nostre zone, mi tornò in mente la strada Maria Longa, da quel momento nacque la passione per il tracciamento di percorsi escursionistici, così che altre persone, appassionati e non, possano percorrerli.

Come sei venuto a conoscenza dell’esistenza della strada Maria Longa e cosa sai della sua storia?

Chi è nato o abita in queste zone la conosce benissimo, la prima a raccontarmi della sua storia fu mia madre, mi disse che è la strada che porta al mare, anche se è vero soltanto in parte, perché non si tratta di un’unica via, la Maria Longa fa parte appunto, di una fitta rete di ‘’piccole’’ strade la cui fine è a Sestri Levante in Liguria, per l’appunto sul mare. Non mi definisco uno storico, solo un appassionato di camminate, in questo caso però ho voluto approfondire il legame con questa antica via, la cui storia è molto antica e affonda le sue radici ancora prima dell’Impero Romano. I romani la utilizzavano come collegamento tra Sestri, porto strategico importantissimo e le provincie più interne dell’ impero, la strada infatti collega la città portuale a Fornovo e Parma, una via di rifornimento insomma. Verrà ripresa poi dai longobardi, periodo nel quale sarà molto utilizzata, come strada principale attraverso l’Appennino, in tempi più recenti è stata utilizzata dai pellegrini durante i loro viaggi per dirigersi a Roma, sono stati infatti trovati dei reperti risalenti al 1300 anno del primo Giubileo della chiesa Cattolica.

Come deve prepararsi una persona per affrontare un percorso come questo, qual è l’equipaggiamento consigliato e le precauzioni da prendere se non si è molto esperti?

Non è semplice, durante la camminata può sembrare di trovarsi da soli e isolati dal resto del mondo, il cammino è ancora acerbo, in molte zone non battuto con diversi dislivelli, non vi sono nemmeno cartelli, per evitare di intaccare il paesaggio naturale e gli atti vandalici. Siamo molto attrezzati per prevenire incidenti di vario genere, innanzitutto le tappe intermedie sono tutte in paesi muniti di primo soccorso e trasporti, cosi chi si infortuna, ad esempio alla caviglia e non può continuare a piedi può tornare con i mezzi alla tappa iniziale o a quella finale per ricongiungersi con il gruppo. Inoltre il tracciato è stato segnato sul gps e sulle mappe gpx da me personalmente, basta semplicemente scaricarlo, è molto preciso, vi indicherà la strada giusta da percorrere.

Secondo il tuo parere, cosa dovrebbe spingere una persona completamente inesperta a intraprendere un percorso del genere?

Consiglio personalmente di fare questo tipo di esperienze, è un’emozione unica percorrere un sentiero quasi inesplorato, poco battuto in mezzo alla natura incontaminata, attraverso boschi,altipiani e vallate del nostro Appennino. Durante il viaggio si ha modo riflettere, meditare e sviluppare lo spirito di avventura nascosto dentro ognuno di noi. Anche se il cammino può risultare lungo e faticoso, una volta arrivati alla fine ci si volta indietro, si guarda da dove si è partiti e tutta la strada percorsa per raggiungere il traguardo, è una sensazione unica ed estremamente appagante.

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