Turismo in Appennino | Monchio, il sindaco Riani: “Destagionalizzare è la parola chiave”
“Pratospilla funzionava bene negli anni ’80/’90; ora servono nuove soluzioni per investire in Appennino”

Negli ultimi anni, il cambiamento climatico sta incidendo sempre di più sul turismo, in particolar modo su quello del nostro Appennino. Tra i vari fattori, la scarsità di neve ha portato a indirizzare il turismo verso una nuova direzione, soprattutto per quanto riguarda quello invernale, che più di tutti soffre le conseguenze del cambiamento climatico. Ci siamo quindi domandati se abbia ancora senso investire sul turismo invernale, dal momento che, essendo basato per gran parte sulla presenza di neve affinché i turisti possano godersi una giornata sugli sci, in questi ultimi anni le condizioni non sono completamente favorevoli.
Abbiamo intervistato il sindaco di Monchio, Claudio Riani, per approfondire le questioni legate in particolare a Pratospilla, una delle stazioni sciistiche della nostra provincia che risente delle problematiche sopracitate e, in generale al turismo in Appennino. È emerso che si rende necessario “destagionalizzare” questo tipo di turismo, affinché non si concentri totalmente sul periodo invernale, ma che, al contrario, faccia affidamento anche alle stagioni primaverile, estiva e autunnale: “Secondo me ha senso investire su Pratospilla, però solo se la stagione turistica viene allungata da aprile a novembre, mentre invece se si punta solo sulla stagione invernale non andiamo da nessuna parte”.
Quali progetti avete per migliorare l’offerta turistica di Monchio? Anche alla luce del fatto che dopo la pandemia, i piccoli borghi italiani hanno iniziato un percorso di turismo lento che ha portato a riscoprirli. Vi state muovendo anche voi in questa direzione? Il sito visitmonchio va in questa direzione?
Negli ultimi anni, soprattutto dal Covid in poi, tutti i weekend e nei giorni di festa, Monchio è sempre gremita di persone, c’è stato un incremento dell’acquisto di abitazioni e di affitti per la stagione estiva. Una cosa su cui stiamo lavorando in questi giorni e che non si fa da tre anni è la promozione turistica anche sui canali social: due anni fa è stato creato il sito visitmonchiodellecorti.it, in cui sono state inserite tutte gli esercizi commerciali, con pagine che riguardano gli alberghi, la ristorazione, le attività che si possono svolgere e tutto ciò che possa attirare i turisti per venire a passare del tempo sul territorio. Si tratta di una finestra sul nostro territorio che deve crescere e sta crescendo: l’anno scorso il sito web è stato intensificato e quest’anno partecipano anche il 60-70% delle attività commerciali del territorio; mentre a partire da quest’estate verrà riempito di ancora più contenuti. In ogni caso, se venisse fatta più pubblicità dai media locali, coordinando tutti i siti internet e i vari enti, come regione, comuni, parchi, province e si collaborasse, probabilmente diventerebbe più semplice anche promuovere un piccolo comune come il nostro. Perciò, ognuno dovrebbe lavorare per conto proprio per migliorarsi come piccoli comuni, però andrebbe fatto anche un discorso di comprensorio perché altrimenti non si va da nessuna parte.
In merito a Pratospilla: la gestione era stata affidata dalla Provincia nel 2023 ma il contratto è stato rescisso nel 2024. Vede la possibilità di una nuova gestione?
Ciò che si rende necessario fare in questo caso è rinnovare l’offerta turistica, dal momento che non si può più contare sull’inverno nelle stazioni sciistiche appenniniche, ma bisogna adattarle alla stagione estiva. Con la Provincia stiamo lavorando su Pratospilla che, se d’inverno nevica, è utilizzabile, ma d’estate è meno bella perché la stazione non è stata organizzata per il periodo estivo. Stiamo quindi cercando di apportare una trasformazione affinché Pratospilla un domani possa diventare anche un bike-park o comunque un sito in cui gli appassionati di mountain bike possano trovare sfogo e avere un qualcosa di diverso che non è presente nel resto del territorio.
Si parla sempre più di cambiamento climatico, alla luce di ciò, che possibilità ha il turismo invernale in Appennino? È una “stagione” che si è conclusa definitivamente oppure ha ancora senso investirci?
Pratospilla funzionava bene negli anni ’80-’90, mentre ora è dal 2020 che praticamente non nevica: quindi un po’ perché non c’è neve, un po’ perché manca la gestione da parte della Provincia, quest’anno la stazione sarebbe stata in funzione per due giorni. Una situazione che è un po’ drammatica. La realizzazione della stazione è stata l’impresa turistica più grossa dell’Unione Montana e sarebbe un peccato se chiudesse definitivamente, però per mantenerla è necessario adottare alcuni cambiamenti. Ha senso investire su Pratospilla se lo si fa sulla destagionalizzazione. Infatti io, imprenditore, per come viene utilizzata Pratospilla in questo momento, non la prenderei mai perché non mi offre la garanzia di potervi lavorare 365 giorni l’anno. Vi investirei, invece, nel momento in cui io creo un sistema per il quale la gente sia interessata a venire a Pratospilla: serve riaggiustare la sentieristica a piedi, trovare un gestore, garantire una permanente apertura delle aree ristoro, offrire una seggiovia che funzioni, due piste di discesa, un luogo a monte dove trovare ristoro allo sbarco della seggiovia. Quindi, se si trasforma la stazione di Pratospilla e la si porta a poter essere utilizzata anche nel periodo primaverile – estivo – autunnale, allora ha un senso logico: in questo modo potrebbe essere conveniente per i fungaioli che arrivano in autunno, o in estate per gli appassionati di escursionismo, bicicletta o fotografia che vengono anche perché sanno che possono trovare ristoro in vetta, oppure perché sanno di poter trovare un sentiero facile. Ovviamente ci sono varie problematiche che vanno risolte, infatti per com’è ora, Pratospilla non è attrattivo.
Quali sono le difficoltà che si riscontrano nel fare turismo in Appennino? Il vostro Comune, insieme a Corniglio, è all’interno del Parco dell’Appennino (unici due comuni della provincia di Parma), in ottica turistica questa scelta è stata positiva? Che benefici porta?
Come comune abbiamo realizzato la 100 laghi bike, un percorso che, insieme al comune di Corniglio, parte da Lagdei e arriva a Pratospilla. Non si tratta di un percorso bellissimo o interessante dal punto di vista ciclistico, perché è abbastanza semplice, ma quello che serviva era un percorso facile da fare, che potessero fare tutti e che comprendesse tutte le mete turistiche di proprietà della Provincia ma rimanendo all’interno dei comuni di Monchio e Corniglio. Per la mia idea, perdiamo nel momento in cui i percorsi di mountain bike che adesso abbiamo a Monchio si fermano a Monchio: perché sì, sono belli, però devono essere collegati ad altri comuni. Siamo già collegati a Corniglio, però sarebbe opportuno collegarsi con il Passo del Ticchiano, Schia a Tizzano e Palanzano.
In altre interviste aveva dichiarato di voler puntare sul turismo outdoor, ampliando l’offerta già esistente anche con nuove strutture. A che punto è questo progetto?
Adesso abbiamo compreso che un’evoluzione forte ce l’ha la mountain bike, in particolare con la pedalata assistita. Per quest’attività ci siamo già attrezzati: 3/4 anni fa abbiamo realizzato un progetto con il Parco Regionale Nazionale e a fine estate/inizio autunno 2024 sono state definitivamente completate 4 cicloescursionistiche del parco, che consistono in 4 percorsi ad anello all’interno del comune di Monchio e che comprendono Val Bratica, Val d’Enza, Val Cedra e un giro che le riunisce tutte passando per il comune di Monchio. L’idea finale è quindi quella di chiedersi “Come facciamo a far sì che i turisti vengano a Monchio?”: bisogna offrire loro un qualcosa che li tenga impegnati, magari non una settimana ma un weekend. Ad esempio, se venisse a Monchio un appassionato di escursionismo o di mountain bike per un weekend avrebbe sempre cose nuove da fare che lo porterebbero a visitare posti completamente diversi l’uno dall’altro. E già così un piccolo risultato è stato ottenuto.
Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione estiva? State già lavorando ad un calendario di iniziative o progetti da proporre ai turisti?
Abbiamo diversi obiettivi per la stagione estiva, in particolare l’organizzazione di uscite in mountain bike, quattro sono già a calendario, e abbiamo anche contattato dei tour operator per realizzare dei pacchetti turistici. Abbiamo, inoltre, ottenuto i fondi delle aree interne STAMI per creare un centro sportivo a Monchio, che dovrà essere studiato in modo da dare supporto alle nostre attività commerciali affinché il turista che viene a Monchio abbia qualcosa in più da fare. Per di più, come Comune quest’estate inauguriamo una big bench sul Passo della Colla, punto molto panoramico: quello delle big bench è un turismo particolare, che però funziona. Incarichiamo poi una ditta che realizzerà con i droni un volo per la realizzazione un filmato di produzione turistica che verrà caricato sul sito. Come Parco Nazionale, oltretutto, abbiamo concordato un incontro per ragionare sul modo in cui sta lavorando il territorio della Lunigiana, poiché le zone nella parte verso Aulla e verso Bagnone hanno avuto un riscontro positivo soprattutto per quanto riguarda l’ingresso di turisti stranieri. Infatti può capitare che turisti in visita alle Cinque Terre, vengano attratti dalla Lunigiana, però bisognerebbe fare in modo che gli stessi siano interessati a venire prima a Pratospilla e poi anche nel territorio di Monchio, dove magari potrebbero anche pernottare: si potrebbe promuovere il fatto che tramite un percorso in mountain bike si può arrivare al crinale di Monchio, da cui si possono ammirare le Cinque Terre.