Morandi, eterno ragazzo | EDITORIALE
L’essenza del concerto di Gianni Morandi, ieri sera nel sempre bellissimo Parco Ducale, è quel…

L’essenza del concerto di Gianni Morandi, ieri sera nel sempre bellissimo Parco Ducale, è quel bambino di neanche quattro anni seduto due posti più in là del mio: una chioma di capelli biondi e un cappello rosso da sbarazzino. Ha ballato sulle note di “Evviva” e “Apri tutte le porte” e cantato, nonostante il sonno ad una certa ora facesse capolino sui suoi occhi, “Fatti Mandare dalla Mamma” mimando i pugni a “ti spaccherò il muso” mentre la sua nonna orgogliosa mi ha sussurrato: “Non aspettava altro“. Ed è anche la signora dai capelli bianchi che ha sceso lentamente, al braccio probabilmente della figlia, le scale della tribuna numerata al termine di due ore di puro spettacolo. Ma è anche la mamma che, seduta davanti a me, ha detto alla figlia adolescente “Ascolta le parole” appena sono partite le note di “Uno su Mille”. L’eterno ragazzo è tutto questo: è non una, non due, ma tre o forse quattro generazioni che s’incontrano, si prendono per mano e volano sulle ali della musica.
Un’orchestra di qualità, coristi altrettanto bravi – con un sonoro applauso alla nostra Silvia Ollari, che ieri sera giocava in casa e ha pienamente vinto la partita – ed ottimi gli arrangiamenti di Luca Colombo, anche lui parmigiano. Gianni Morandi ha sempre energia da vendere e tanto avrebbero da imparare, anche in termini di umiltà, i vari SferaEbbasta, Blanco e compagnia cantante. Due ore di concerto: una sola breve pausa per Morandi, con una parte musicale sapientemente gestita dall’orchestra; e una sola pausa per l’orchestra, che Morandi ha “riempito” con un medley in acustico che ha fatto emozionare.
Solo un piccolo appunto per il pubblico, forse troppo “freddo” e “assonnato” in certi momenti dove anche l’orchestra chiedeva di battere le mani. C’è da dire che verso la fine sulle note delle canzoni degli anni ’70, da “Andavo ai 100 all’ora” a “Fatti Mandare dalla mamma”, qualcuno si è anche alzato in piedi e la serata è diventata più movimentata. Sul Parco Ducale, nulla da dire: è una location stupenda e l’aria fresca ha reso ancora più bella la serata. Se vogliamo (e dobbiamo) riappropriarci dei nostri parchi, questa è la strada giusta.
Go, Gianni Go!