Parma, alberi monumentali: cinque giganti verdi da non perdere
Un viaggio tra storia e natura alla scoperta degli Alberi Monumentali del territorio di Parma

La provincia di Parma, oltre ad essere terra di arte e gastronomia, ospita enormi Alberi Monumentali. Questi giganti rappresentano un patrimonio naturale dal valore inestimabile. Quando si parla di loro, non li si considera solo parte del paesaggio, ma autentici monumenti viventi, testimoni del passato e custodi della biodiversità locale. Diffusi tra parchi storici, ville nobiliari e riserve naturali, essi hanno visto crescere moltissime generazioni di parmigiani, venendo spesso accostati a leggende raccontate dalla tradizione. Non hanno solo valore estetico e culturale, questi arbusti svolgono soprattutto un ruolo ecologico essenziale.
Anche dal punto di vista turistico, soprattutto per gli appassionati di botanica ma anche per chi vuole fare una passeggiata nel verde della nostra provincia, si può studiare un itinerario che permetta di scoprire questi “monumenti” verdi. Tra gli alberi più meritevoli di menzione spicca il maestoso Acero Campestre di Villa Simonetta a Porporano, uno degli esemplari più vecchi del territorio. Imponente e slanciato, il Pioppo Bianco si staglia verticale lungo le rive del fiume Taro, nei pressi di Viarolo. A Vigatto, nei giardini di Villa Meli Lupi, si trova invece un magnifico Cedro del Libano, un vero colosso vegetale che supera i 35 metri di altezza. Suggestiva è anche la Sofora, che popola un intero viale a Villa del Ferlaro a Sala Baganza, dove si vocifera vi avrebbe passeggiato Napoleone Bonaparte. Lungo la riva del torrente Manubiola, nel comune di Berceto, cresce invece il secolare Biancospino di Berceto. Merita, infine, una menzione anche la Robinia di Vigatto, pianta introdotta in Italia nel 1800 e da molti criticata per la sua tendenza ad invadere il terreno a scapito di altre piante autoctone.