A Parma torna il FAI di primavera: aperti luoghi chiusi al pubblico

In queste due giornate torna per la 31a edizione l’evento nazionale FAI di primavera, dedicate al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, con l’apertura eccezionale di oltre 750 luoghi poco noti o inaccessibili al pubblico, sparsi in 400 città. Questo evento è ormai diventato simbolo della vocazione collettiva tutta italiana volta alla cura e alla valorizzazione del proprio patrimonio culturale, coinvolgendo ogni anno centinaia di migliaia di cittadini e migliaia di volontari del FAI, che con i giovanissimi Apprendisti Ciceroni ci accompagneranno alla scoperta di castelli e ville, parchi, biblioteche, aree archeologiche, grotte urbane e tanto altro.

In questi 31 anni di esistenza – sostiene il Presidente del FAI, Marco Magnificole Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea per narrare lo smisurato Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano“. Le giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale; chi parteciperà potrà offrire un contributo libero a partire da 3 euro, volto a sostenere la missione di cura del patrimonio culturale italiano della Fondazione; ci si potrà inoltre iscrivere al FAI, con una riduzione di 10 euro se è la prima volta.

Queste occasioni più di una volta hanno permesso a luoghi sconosciuti e abbandonati di tornare all’attenzione del pubblico, venendo riconosciuti come punti valore culturale. Parte fondante sono però anche le centinaia di istituzioni, associazioni ed enti che ogni anno collaborano e mettono a disposizione siti, risorse e competenze, vedendo in questo evento un’opportunità unica e imperdibile di promozione e di rilancio. In Emilia-Romagna sono 63 i luoghi tra cui scegliere, e Parma metterà a disposizione del pubblico 6 magnifici siti, di cui l’unico che necessita di prenotazione è Villa Meli Lupi; vi si raccomanda inoltre di controllare gli orari di apertura e se ci sono variazioni in caso di maltempo.

Alla scoperta di Villa Malenchini

La tenuta di Carignano è stata formata dai Marchiesi Lampugnani, originari di Milano e arrivati a Parma nel 1532, che nel XVII secolo erano feudatari di Carignano e Felino; la Villa è da secoli il centro della comunità di Carignano, non solo come azienda agricola ma anche per il grande parco curato dai cittadini. Il percorso comincia quindi con una passeggiata nel Giardino romantico, continuando nel parco modellato come giardino all’italiana fino al grande viale costeggiato da siepi e fiori, per poi proseguire con la visita nella dimora storica.

Abbazia di San Giovanni Evangelista

L’abbazia Benedettina di San Giovanni Evangelista si trova nel centro storico di Parma, e tra il XV e il XVI secolo divenne uno dei luoghi più legati all’ambiente culturale umanistico parmense. Nel Cinquecento vennero realizzati tre chiostri, insieme a un ciclo di affreschi con carte geografiche, emblemi, figure allegoriche e grottesche con cui adornare la Biblioteca, tutte zone visitabili durante il percorso, insieme ad altre come il santuario di San Colombiano.

Rocca dei Rossi di San Secondo Parmense

Da austero maniero medioevale posto a difesa di un importante snodo commerciale nella basse parmense e teatro di tante battaglie, la Rocca dei Rossi divenne una raffinata residenza rinascimentale, simbolo di eleganza e prosperità. Nel tempo vi sono stati eseguiti diversi interventi artistici, che hanno portato, all’interno della Sala delle Gesta Rossiane, al suggestivo racconto in 17 riquadri dell’Asino d’Oro in Apuleio, con emozionanti allegorici modelli mitologici e fabulistici.

Palazzo Liceo Scientifico Giacomo Ulivi

Il Palazzo si trova nell’Oltretorrente di Parma, il quartiere simbolo delle lotte democratiche della città (con le famose Barricate del 1922) e cuore della vita culturale cittadina. L’edificio venne realizzato negli anni ’30 secondo il Piano di Risanamento del 1928, che aveva l’obiettivo di migliorare le condizioni igienico-sanitarie della zona sud del centro storico, caratterizzata da un impianto medievale con vicoli stretti e tortuosi e case fatiscenti; il Palazzo incarna il punto in cui l’architettura si intreccia con la storia e con le lotte per la democrazia.

Palazzo delle Acque

Il Palazzo delle Acque sorge a Barriera Garibaldi, dove un tempo vi erano mura e bastioni a difesa della città, è stato la sede del Magistrato per il Po e oggi ospita le Agenzie a cui compete il controllo del fiume e del bacino padano. Le straordinarie collezioni di cartografie e strumentazioni antiche, insieme al patrimonio di competenze tecnico-scientifiche consentiranno al pubblico di ripercorrere eventi, personaggi e tecniche impiegate nei secoli dagli abitanti nel tentativo di sfruttare e governare il Po.

Villa Meli Lupi

Questa è una fra le più belle residenze che si possa ammirare nel parmense, è costituita dalla fusione di due ville, oggi unite in un solo possedimento: quella dei Conti Toccoli e quella dei Conti Magawly-Cerati di Calry, casate antiche e illustri. La villa si presenta in stile neobarocchetto, tipico dell’eclettismo lombardo di fine Ottocento; si visiterà anche il parco, che si presenta oggi come fu ideato e realizzato allora: verdi prati in stile inglese, sui quali si alternano gruppi di piante secolari disposte ad arte, creando così suggestivi sfondi scenici.

© riproduzione riservata