Scandalo Bio-On: “Ora la Regione fermi il sito Sebiplast di Sissa-Trecasali”
Lo scandalo che coinvolge l’azienda bolognese pone dubbi sul sito industriale di San Quirico; il M5S: “Stop alla valutazione d’impatto ambientale”
Lo scandalo che sta investendo la Bio-on, azienda bolognese specializzata nella produzione di bioplastiche, potrebbe coinvolgere anche una società che opera nel Parmense. Si tratta della Sebiplast, il cui controllo è detenuto al 50% dalla Bio-on, che ha avviato l’iter per la realizzazione di un sito industriale a Sissa-Trecasali. Lo stabilimento, secondo il progetto depositato in Regione, sorgerebbe nella frazione di San Quirico, nell’area dell’ex zuccherificio Eridania Sadam. A fronte delle indagini che hanno portato all’arresto del presidente della Bio-On, Marco Astorri, e altri due manager dell’azienda, ora si profila un futuro incerto anche per quanto riguarda il progetto Sebiplast, per cui il MoVimento 5 Stelle chiede lo stop al procedimento di valutazione di impatto ambientale.
“Per la realizzazione di questo impianto la Sebiplast ha partecipato a un bando regionale per la concessione di un contributo – fa sapere Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle. Finanziamento che, ovviamente, era ed è legato all’individuazione e al mantenimento di precisi impegni occupazionali. Lo scandalo che però sta travolgendo la Bio-on rischia di avere delle pesanti ripercussioni anche sull’attività della Sebiplast. Dato che il territorio della bassa parmense ha manifestato consistenti preoccupazioni rispetto alla reale natura dell’iniziativa, che rischia di installare un vero e proprio polo chimico industriale in un’area con una vocazione agroalimentare e connotata anche da fragilità idraulica e dall’esposizione a possibili alluvioni”.
Raccolta Firme Assobassa
A gettare dubbi sulla realizzazione dell’impianto di San Quirico ci aveva già pensato Assobassa, associazione che ha come obiettivo quello di promuovere la tutela dell’ambiente e salute della Bassa Parmense. Sul sito dell’associazione si trovano le documentazioni presentate dall’azienda e le osservazioni alla valutazione d’impatto ambientale. Per avere chiarimenti in merito alla realizzazione del polo industriale, Assobassa ha raccolto 2000 firme, per conoscere quali rischi per la salute ci possano essere nel “rilascio di autorizzazioni per insediamenti produttivi e di servizi che possano produrre fonti di inquinamento ambientale e/o che possano arrecare danno alla salute“.
Le indagini su Bio-On
Per i vertici di Bio-on, sono scattate misure cautelari con l’accusa di manipolazione di mercato e false comunicazioni sociali. Il Comando provinciale della Guardia di Finanza ha avviato le operazioni d’indagine dopo che il fondo Quintessential aveva sollevato accuse nei confronti dell’azienda bolognese, specificando che i conti fossero stati gonfiati. A luglio il fondo pubblicò il report Una nuova Parmalat a Bologna? in cui si in cui si metteva in luce lo schema utilizzato dall’azienda per arricchirsi sulle spalle degli azionisti. Accuse che hanno portato ad un crollo in borsa del titolo, quotato sull’AIM Italia, che in precedenza era arrivato a un valore superiore al miliardo di euro.