Soragna’s got talent: concorre Capra, vince Alice

Il racconto del giudice Gabriele Majo

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di Gabriele Majo

Domenica 15 settembre 2024, ho avuto l’onore di essere tra i membri della Giuria di Soragna’s Got Talent, spettacolo portato in Piazza Garibaldi di Soragna – all’ombra della Rocca, dimora dei Meli Lupi, tuttora abitata dal principe Diofebo – da La Fabbrica del Piccolo Circo, grazie a Simone Rizzo (che ha presentato la serata, con l’emergente co-conduttore Alessandro Granelli, dall’età di 6 allievo alla loro scuola ed ora che ne ha 18 è protagonista di Romeo e Giulietta, di nuovo in scena sabato 21 settembre alle 21:oo in Piazza Verdi a Busseto) e alla regista Susanna Tinelli, in arte Susy, negli anni della nostra comune giovinezza con me a Radio Emilia ed Onda Emilia.

Già, i bei tempi andati della radio: c’è, tuttavia, chi, questi tempi è riuscito a rinverdirli, dando luogo alla resurrezione, un paio di anni fa, con la nuova formula web, di Radio Bassa Parmense, la quale non solo irradia le proprie trasmissioni (lo staff è composto da una decina degli storici animatori, più qualche new entry per un fisiologico ricambio generazionale che garantisca continuità nel tempo) captabili in tutto il mondo, grazie alla magia di internet e delle comode app – quante imprecazioni, invece, ai tempi quando la FM ci faceva un po’ dannare coi suoi capricci (quante corse sul Monte Canate e sul Monte Cimone, magari solo per tirar su la luce dalla tabacchiera) e i suoi costi (specie l’energia elettrica) per coprire qualche chilometro quadrato – ma che continua a rivolgersi al proprio territorio, la bassa parmense, appunto, anche con iniziative e spettacoli che riempiono le piazze.

Della proficua esperienza mi ha parlato Giacomo Scalvenzi (grandissima voce) pure tra i giurati del talent di iersera, e Vincenzo Gaibazzi il quale, oltre a curare la parte tecnica dello spettacolo in scena, ha provveduto, da vero e proprio uomo ovunque, a filmarlo pressoché integralmente: in attesa di vedere il montaggio con le sue immagini, accontentiamoci del mio video in presa diretta dalla giuria della fase finale, ossia quando si sono giocati la Coppa ed i buoni spesa messi in palio dallo sponsor Conad, i tre artisti finalisti, scremati da una rosa di 18 partecipanti (piuttosto variegati: musica e canto a farla da padrona, ma anche altre discipline).

A noi giurati, in totale sette – gli altri erano: l’ottimo e preparato Maurizio Montanari, Diego Borettini, Davide Corradi, il conosciutissimo Tato Faroldi, anima calcistica (e non solo) della zona, il già citato Giacomo Scalvenzi e soprattutto la madrina, la bravissima cantante Giovanna Iacobellis, soprano dalla voce incantevole, sempre con le parole appropriate quando è stata coinvolta – era richiesto di scrivere, sulle schede consegnateci, un voto tra 6 e 10 e di assegnare a chi più ci stava emozionando, una sola volta, una stellina d’oro, in gergo “Golden Buzzer”.

Se potevo nutrire qualche dubbio sulle mie qualità di giurato, essendo abbastanza incolto in materia (peraltro il primo pubblico giudizio che mi è stato chiesto, scambiandomi, evidentemente, per il ballerino-giornalista Ivan Zazzaroni, era sulla esibizione di mini-ballerine hip hop), debbo dire che la mia personale autostima si è accresciuta parecchio quando ho visto che proprio tutti coloro i quali avevano ricevuto da me un voto alto, sono approdati in finale: l’unico 10 (il voto sarebbe segreto, ma ormai tutto è passato in giudicato…) che era uscito dalla mia severa penna è andato appannaggio di Alice, che, con l’esecuzione di La Notte (brano portata al successo da Arisa) ha ammaliato non solo tutti gli altri miei vicini di tavolo (che l’han mandata in finale), ma anche la Giuria Popolare che alla fine l’ha decretata vincitrice assoluta del primo Soragna’s Got Talent.

A un certo punto avevo persino pensato di dover sfidare a singolar tenzone l’amico Giacomo Scalvenzi, il quale, bruciandomi sul tempo, aveva assegnato la propria “Golden Buzzer” proprio ad Alice (che della più celebre Carla Bissi condivide non solo il nome, ma anche le qualità artistiche e che ha una vaga somiglianza con l’architetto Diana Della Valle della longeva soap Un Posto al Sole), cosa che avrei voluto fare pure io, ma il regolamento prevedeva che fosse soltanto il primo giurato emozionato a poter dare la stellina e così mi sono dovuto arrendere alla rapidità del collega ed accontentarmi, con evidenti motivazioni differenti, di dare la mia “Golden Buzzer” ad Adriano Capra.

Sì, avete capito bene: il terzino classe 1951 (nella foto storica sopra – stagione 1973-74 – di Candi Silla per il poster della Gazzetta di Parma, è l’ultimo accosciato a destra a lato del portiere Luciano Bertoni), che aveva militato nell’emozionante Parma anni ’70, quello degli epici spareggi, ora sotto nuove spoglie si è riciclato come uomo di spettacolo, cambiando arte, passando dal pallone alla… magia. Egli, infatti, durante le eliminatorie (i concorrenti in gara erano 18 (in calce all’articolo vedremo di citarli tutti), nei panni del Mago Adrian ha divertito il pubblico con giochi di prestigio con carte e non solo, coinvolgendo avvenenti bellezze e un malcapitato spettatore. Stando a Tato Faroldi, che pure lo conosce molto bene, era la prima volta che i suoi numeri gli riuscivano: ma la motivazione della mia stellina è che voleva essere un premio non tanto alla sua bravura (sta ancora studiando anche sul web…), quanto, appunto, al rimettersi in gioco, superati i settanta, con la voglia di divertirsi e divertire ancora. Emozionante. Da “Golden Buzzer”.

La vincitrice Alice, già nel pieno della maturità artistica (alla fine sarebbe stata pronta ad eseguire a cappella qualsiasi brano avesse scelto il pubblico, salvo poi, duettare con il presentatore Simone sulle note di Storie Brevi, brano di Annalisa e Tananai) è stata tallonata dalla seconda classificata (ex aequo con Le Perfette, ma la performance di queste ultime non era canora, bensì una danza contemporanea con reading) la giovanissima (e dunque ancora in formazione, in passato tra i suoi insegnanti la stessa madrina Giovanna Iacobellis) Nicole che ha coraggiosamente interpretato, con voce sontuosa e perfetto francese il difficile (tanto che il presentatore si è dimenticato di dirci che brano stessimo per ascoltare…) Voilà, pezzo che ad Eurovision Song Contest 2021 (Rotterdam) aveva portato la cantautrice d’oltralpe Barbara Pravi.

Il mio voto è stato “solo” 8, uno in meno del 9 che a lungo avevo pensato di attribuirle, ma è stata tradita da un paio di errori (perdendo la base) che per un giudice inflessibile come me non potevano che risultarle fatali. Debbo confessare, tuttavia, che mi sono pentito: il 9, al di là di quelle sbavature, probabilmente lo avrebbe meritato, ma anche in questo caso la valutazione globale di giuria artistica e popolare si è trovato concorde, premiando, davvero, chi se lo meritava.