Domenica 4 luglio a Sorbolo, si è tenuta la presentazione del libro “Sorbolo negli anni della Grande guerra” a cura sezione di Sorbolo – Caio Decimio del Gruppo Storico Archeologico della val d’Enza. Il libro non racconta solo le difficoltà che la guerra porta con sé ma ripercorre tutta la storia di chi è rimasto e ha mandato avanti il paese in quegli anni così difficili. Questo libro fa parte un progetto di storia della Grande guerra con i Comuni di Sant’Ilario e Gattatico dove, nei rispettivi Comuni, sono stati scritte due libri merito. Questo libro fa parte della serie “Quaderni sorbolesi di storia“, a cura di: Mariuccia Cappelli, Claudio Canepari, Daniele Paterlini e Carlo Perrucchetti. Alla presentazione del libro sono intervenuti il sindaco di Sorbolo Mezzani, Nicola Cesari e l’assessore alla cultura di Sorbolo Mezzani, Cristina Valenti.
“Un libro del quale parecchi di voi ne sono gli autori, perché in questi tre anni di stesura siamo venuti a cercare nella vostra memoria qualche notizia che ci potesse aiutare“, afferma lo storico, Claudio Canepari. “Vi abbiamo fatto aprire cassetti che da anni non aprivate più, alla ricerca, tra la polvere del tempo, di una fotografia, di una lettera o di qualunque cosa avesse potuto raccontare dei vostri nonni, dei vostri bisnonni e dei loro giorni vissuti durante gli anni della grande guerra.”
Questo libro fa parte un progetto di storia della Grande guerra con i Comuni di Sant’Ilario e Gattatico dove, nei rispettivi Comuni, sono stati scritte due libri merito. Questo libro è nato grazie al lungo lavoro di ricerca in archivi e dalla collaborazione nata tra il Gruppo Archeologico e gli abitanti del paese che, aprendo cassetti ormai dimenticati, hanno scoperto storie del passato che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera. E’ un libro che racconta di un paese con le sue sei frazioni che viene privato, svuotato della sua forza lavoro, dei suoi uomini migliori e più attivi, che vede le donne, le madri, le mogli, farsi carico di tutto quanto, dell’economia della famiglia, della cura dei figli e degli anziani, del lavoro nei campi. Sorbolo all’epoca contava 1700 anime nel 1915, con le frazioni arrivava circa a 7500 abitanti. In quattro anni vennero chiamati alle armi 1287 uomini, 177 non fecero ritorno.
“Una raccolta di testimonianze storiche e culturali che riporta la nostra attenzione agli anni in cui la gestione della quotidianità, del lavoro e della politica amministrativa nel periodo storico della prima guerra mondiale, rappresentava un intreccio valoroso di reazioni, nel difficile periodo che si stava vivendo“, afferma il sindaco di Sorbolo Mezzani, Nicola Cesari. “Un bellissimo lavoro durato tre anni, a cura del Gruppo Storico Archeologico Caio Decimio, che merita di essere sfogliato e approfondito, perché tra le tante testimonianze, molte sono riconducibili a familiari e parenti di tutti noi.”
“Uno degli aspetti che ci hanno interessato di più è stato come l’amministrazione comunale aveva affrontato tutte le problematiche che si presentavano all’epoca“, conclude la ricercatrice storica, Mariuccia Cappelli. “Si riscontrarono difficoltà in ogni ambito sociale perché vennero a mancare tutte le figure esperte che lavoravano all’interno del paese. Per soccombere a queste difficoltà, chi rimase, sostituì queste figure con persone meno esperte, non preparate a quel ruolo. Il libro evidenzia l’importanza delle donne, rimaste a far andare avanti il paese, senza di esse non sarebbe stato possibile risollevarsi da tale tragedia.”