“Trasporto pubblico più efficiente, a Parma si può: ecco come”
di Alessandra Cau e Chiara Corradi L’ordinanza sui P-Days, ora temporaneamente sospesa per l’estate e…
di Alessandra Cau e Chiara Corradi
L’ordinanza sui P-Days, ora temporaneamente sospesa per l’estate e per i lavori in Oltretorrente, ha destato fin da subito un gran trambusto. Un “can-can” necessario anche per tornare a parlare, seriamente, di viabilità e di trasporto pubblico. Vie del centro pedonalizzate, ma spesso deserte e navette poco funzionali hanno fatto tornare alla ribalta la necessità di migliorare il trasporto pubblico locale: troppe fermate una dopo l’altra rallentano il flusso degli autobus e al tempo stesso autobus molto grandi incidono pesantemente sul traffico e sullo stato delle strade. Parma non è, certo, una metropoli e potrebbe benissimo essere candidata come “Città dei 15 minuti“: certo è che la bicicletta o i monopattini non possono e non devono essere gli unici mezzi di trasporto sostenibile, basta pensare alle persone più anziane che hanno il diritto di avere un trasporto pubblico che gli consenta di muoversi in sicurezza e con efficienza.
Relativamente ad una concreta riforma della mobilità si erano tenuti degli incontri anche in campagna elettorale dove si auspicava un trasporto pubblico più snello ed efficiente. Una riforma che è attesa anche dagli autisti di Tep, quotidianamente alle prese con le problematiche e le criticità del traffico e che ben conoscono le necessità e le migliorie da apportare alla viabilità per dare ai parmigiani un servizio più efficiente.
“Parma funziona se il TPL è efficiente”
La prima cosa che è emersa dalla nostra chiacchierata con alcuni autisti Tep è che “Parma funziona se il servizio di trasporto pubblico è efficiente perché è una città di piccole dimensioni, di conseguenza non ci sono tante aree preposte per la sosta dei mezzi privati come auto o altro“. La mancanza di spazi limita l’ingresso in centro città dei cittadini che potrebbe essere incentivato solamente con un servizio pubblico adeguato. “Vent’anni fa c’erano delle navette che da parcheggi scambiatori arrivavano in centro su quattro direttive nord-sud, est-ovest. Queste quattro direttive arrecavano un beneficio a tutti i commercianti perché transitavano in zone strategiche e portavano tanti passeggeri. Bisognerebbe partire da questo punto, cioè incentivare quel servizio di navetta. Parliamo di navetta, non le linee che ci sono adesso; tornare ad incentivare i parcheggi scambiatori“. L’obiettivo deve essere quello di fornire un servizio efficiente ed efficace per tutti cittadini, commercianti e turisti. Un’altra proposta sarebbe quella di offrire dei servizi direttamente nei parcheggi ad esempio “nel parcheggio ovest c’è un’area camper piena di turisti specialmente in certi periodi, ci vorrebbe qualcuno che spieghi loro come utilizzare il trasporto pubblico per arrivare in centro e allo stesso tempo potrebbe fare anche da guardiano sul parcheggio. Ci sono dei vecchi chioschi della municipale che possono essere adibiti a questo servizio con tanto di aria condizionata e di scrivanie”.
Le criticità
Nel corso della chiacchierata sono emerse anche le criticità del trasporto pubblico su Parma. In primo luogo il fatto che le corsie preferenziali siano utilizzate da altri veicoli, come biciclette e monopattini, che rallentano inevitabilmente la marcia dei bus e causano ritardi, oltre che creare una situazione di pericolo. “Se le corsie preferenziali fossero usate solo dai bus – spiegano – si potrebbe avere una velocità più costante e quindi un servizio più veloce ed efficiente, senza brusche frenate o rallentamenti o spostamenti improvvisi“. Necessario anche creare le onde verdi dei semafori per velocizzare il traffico.
Critici anche sui P-Days: “Nel fine settimana li fanno per ridurre l’inquinamento ma tolgono solamente il passaggio per tutta la giornata. Ci sono inoltre le linee 3-4-5 che sono completamente elettriche e sostituiscono i bus a gasolio, quando va bene a metano, che girano comunque appena fuori dal centro, quindi l’inquinamento rimane. Ci potrebbe stare deviare l’8 che è a motore ma deviare il 3-4-5 assolutamente no”. Le testimonianze degli autisti riportano anche che l’ordinanza “non tiene conto delle persone con ridotta capacità motoria per cui anche fare qualche metro in più può fare la differenza“. Il bus che si ferma in Piazza Ghiaia durante i P-Days non agevola le persone anziane che devono andare, ad esempio in Via Cavour: di conseguenza le persone non sono incentivate ad andare in centro. “I dipendenti Tep hanno riferito che manca proprio il dialogo con l’amministrazione e la mancanza di comunicazione porta a queste situazioni di disagio. “E’ la mancanza di confronto e comunicazione che porta a questi disagi, basterebbe parlare di più e ascoltare chi il TPL lo vive tutti i giorni“.
C’è anche un problema di sovraffollamento delle strade, specialmente in Via d’Azeglio in cui transitano nei giorni infrasettimanali i corrieri che non hanno un adeguato spazio dove sostare. Questa situazione porta i bus ad invadere la corsia di marcia che transita in senso opposto, “manovra pericolosa ma inevitabile“. A causa di queste manovre potrebbero esserci incidenti di varia entità e a farne le spese è il conducente del bus che non ha tutele da parte dell’azienda. “Se un autista effettua una frenata per eventi che si creano in strada, cade un passeggero che si fa male rischiamo il civile e il penale e spesso le aziende non rimborsano quelle che sono nella migliore delle ipotesi solo le spese; nella peggiore delle ipotesi ci ritirano la patente e ce ne andiamo a casa. Devono capire che le esigenze del trasporto pubblico sono cambiate. Devono capire che ci devono mettere nelle condizioni di lavorare bene per garantire un servizio pubblico di qualità.”
La Tep e il suo impegno per l’ambiente
Serve adeguare il trasporto pubblico alla nuova viabilità, asfaltare le strade e realizzare tutti quei piccoli accorgimenti che garantirebbero un buon servizio. Ma tra le criticità, c’è anche una nota positiva che riguarda Tep: “L’azienda si sta muovendo tantissimo per ridurre l’impatto ambientale. I filobus rimarranno e ci saranno mezzi totalmente elettrici che gireranno in città. Stiamo acquistando mezzi a metano che permetteranno di risparmiare gas utilizzando una parte elettrica con degli accorgimenti che aiuteranno a migliorare anche i costi, bisogna considerare però che se aumenta il prezzo del gas i costi diventano esorbitanti. La Tep sta comunque abbassando l’invecchiamento del parco mezzi. Hanno avviato l’acquisto di 12 vetture full-electric che saranno utilizzate per alcuni itinerari e avranno la stazione di ricarica ai rispettivi capo linea”.