Patto stilato dai gestori del servizio idrico integrato per il riutilizzo energetico dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione

BORGOTARO | Il Patto per l’Acqua Pubblica Parma stipulato da EmiliAmbiente e Montagna 2000 si rinnova. Le due Società hanno infatti avviato un progetto di collaborazione con due realtà considerate eccellenze nel mondo della ricerca e dell’innovazione: BEELab, Laboratorio sulle Bio-energie del Dipartimento di ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e DNAPhone, progetto in corso di evoluzione creato dai ricercatori dell’Università di Parma nel 2014 in tema di biosensoristica.

I cambiamenti climatici in corso e la crisi idrica dovuta alla forte siccità” – spiega Gian Franco Saetti, Amministratore Unico di Montagna 2000 Spa – “fanno sì che i gestori del servizio idrico integrato, e Montagna 2000 in primis, debbano impegnarsi per migliorare e ottimizzare la propria attività, puntando sull’innovazione. Ed è in questo senso, e su questo territorio, che le idee stanno diventando realtà e ci si augura che a breve divengano reali anche nel quotidiano.

Il patto stretto con BEELab, realtà nata nel 2013 dalla mente del gruppo di Fisica Tecnica nel settore delle energie rinnovabili e delle misure termo-fluidodinamiche, prevede il riutilizzo energetico dei fanghi, proveniente dagli impianti di depurazione, attraverso la tecnica della crescita algale, con lo scopo finale di ridurre al limite l’impatto ambientale e i costi di gestione dei fanghi. Il progetto prevede inoltre lo sfruttamento delle alghe per produrre olio, utilizzando proprio i fanghi di depurazione. Seconda idea riguarda PAPP e DNAPhone al fine di migliorare l’efficienza delle misure di autocontrollo che i gestori devono attuare per legge sulla qualità dell’acqua immessa in rete. Questa seconda collaborazione riguarda l’utilizzo, a questo scopo, di un dispositivo ottico integrato ad uno smartphone o ad un tablet, in grado di effettuare analisi chimiche sui campioni liquidi, in modo semplice, rapido ed economico, nonché di acquisire e trasmettere i dati in tempo reale. Altro elemento del patto stipulato con DNAPhone riguarda il kit da laboratorio scientifico, il We-Lab, pensato per i più giovani e finanziato dalla Comunità Europea tramite il programma Accelerazione Aziendale Impact. Il set verrà utilizzato nei laboratori delle scuole nell’ambito del progetto chiamato “La Scuola dell’Acqua” giunto alla sua quarta edizione.

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