Nuovo colpo a bersaglio da parte dei Carabinieri della compagnia di Fidenza, impegnati nel persistente contrasto al grave fenomeno dello spaccio di stupefacenti. Alcuni giorni fa, personale in borghese a bordo di vetture civetta, è stato impegnato in uno specifico servizio di osservazione dalle parti di via Campanini, non distante dal centro di Fidenza. I militari, ormai esperti nella decodifica dei movimenti sospetti, hanno notato una vettura con targa svizzera transitare più volte ed effettuare brevi soste, apparentemente senza motivo ed hanno intuito quello che da li a poco sarebbe successo.

L’attesa ha dato i suoi frutti infatti, dopo non molto tempo: due soggetti, uno a piedi e uno in macchina, sono stati visti avvicinare la vettura e scambiare “qualcosa”, dapprima col conducente e subito dopo con il passeggero. I Carabinieri hanno immediatamente attivato i colleghi a bordo di vetture coi colori d’istituto, appostati poco distante, che hanno provveduto a fermare e controllare i due “acquirenti”. 

Quando hanno dato gli esiti del riscontro, riferendo di aver reperito in entrambi i casi alcune dosi di cocaina, i militari in borghese hanno avvicinato e fermato la macchina, in totale sicurezza. I due individui a bordo, di origine albanese, hanno dapprima negato ogni addebito, ma quando i Carabinieri hanno rinvenuto ben 10 “palline” di cocaina, già confezionate, occultate all’interno di uno scanso del tachimetro, non hanno potuto far altro che chinare il capo. La doverosa perquisizione è stata estesa all’albergo che occupavano nel piacentino essendo in Italia senza fissa dimora, e ha consentito di rinvenire 1.100 Euro in contanti, considerati provento di illeciti e quindi sequestrati. 

I due acquirenti sono stati segnalati alla Prefettura di Parma come consumatori, e i due spacciatori trattenuti in caserma per la notte in stato di arresto. Il giudizio di convalida, l’indomani mattina, ha consentito di addivenire alla convalida degli arresti. L’albanese già gravato di precedenti specifici e’ stato accompagnato al carcere di via Burla in attesa di giudizio mentre il compare, da poco in Italia, è stato sottoposto al divieto di dimora nel comune di Parma.