Un progetto innovativo sull’accessibilità turistica; attraverso la realtà virtuale le persone con disabilità potranno accedere al Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano

Sarà realizzato a Berceto il primo progetto europeo che sfrutta la realtà virtuale per creare accessibilità turistica. Attraverso un sistema di visione virtuale si creerà l’opportunità di entrare nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano a chiunque abbia difficoltà a farlo. Sembra fantascienza, invece è realtà. Nasce così un progetto virtuoso che permetterà a persone con disabilità fisica o intellettiva e ad anziani di poter superare barriere architettoniche o sensoriali.

Essendo Berceto una delle porte di accesso al Parco e una vera perla del nostro Appennino, si è pensato di valorizzarla ancora di più con questo progetto innovativo. La sfida consisteva nel trovare un modo affinché il Parco fosse fruibile per tutti. Nessuno escluso. Attraverso l’abbattimento di barriere architettoniche e sensoriali l’auspicio è quello che si possa permettere una promozione turistica a 360°. Al di là delle condizioni in cui si trova l’utente il Parco dovrà essere fruibile.

Il progetto, che con ogni probabilità verrà sviluppato in più fasi, è finalizzato a rendere Berceto e il Parco Nazionale destinazioni turistiche in grado di affrontare il tema dell’accessibilità. L’idea è di costituire un “progetto pilota” in grado di essere implementato in futuro. Ma non solo. Come ci ha raccontato l’ideatore del progetto, l’Architetto Ivano Savi: “Lo spazio che verrà costituito dovrà diventare anche un punto di riferimento didattico. Verranno coinvolte le scuole perché venga sfruttato da tutti e sia di aiuto all’insegnamento. È stato concepito come uno strumento dall’altissima accessibilità e sarà disponibile per tutti gli utenti del Parco“.

Il costo di realizzazione sarà di circa 50.000€

L’investimento rientra nel finanziamento per progetti ambientali e turistici dell’area MabUnesco erogato dalla Regione Emilia-Romagna attraverso fondi europei di 2.335.000€ complessivi. Una volta individuata l’area idonea per lo svolgimento inizieranno i lavori di realizzazione. “Il progetto – ha proseguito l’Architetto Savi – è stato ideato dal sottoscritto, dal Dott. urb. Alex Massari e dalla Dott.ssa Maria Paola Mannaioni. Partendo dal centro abitato di Berceto cercheremo di individuare l’area migliore per la realizzazione. Non sappiamo ancora se verrà sviluppato interamente al chiuso oppure in uno spazio all’aperto con coperture. Però sappiamo che attraverso gli strumenti saranno ricreate tutte le condizioni di percezione della realtà“.

Tutto dovrà essere progettato pensando al minimo dettaglio: l’aspetto prioritario sarà l’abbattimento delle barriere architettoniche. All’interno dell’area di progetto sarà fondamentale organizzare i percorsi di accesso esterni ed interni. I passaggi dovranno essere privi di ostacoli evitando spazi stretti ed elementi sospesi. Gli arredi e le attrezzature dovranno risultare accessibili e funzionali ad un’utenza diversificata per forma, dimensioni e collocazione. I percorsi dovranno essere dotati di segnaletiche idonee con adeguata variazione di colore, luce e forma.

Certamente l’elemento più interessante è il vero e proprio progetto di realtà virtuale. Attraverso riprese effettuate con droni, laser scanner e metodologie avanzate di ricostruzione fotografica verrà realizzato un modello 3D completo e funzionante. Si procederà con l’integrazione di animazioni e contenuti multimediali che verranno “caricati” sulla macchina virtuale. Il risultato ottenuto sarà quello di un’esperienza in cui tuffarsi e immergersi. Tutti i sensi verranno coinvolti per fornire un’esperienza interattiva il più realistico possibile. La tecnologia dovrà dare la sensazione di poter travalicare, seppur momentaneamente, il limite della disabilità.

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