Un vero e proprio polo culturale, ma anche centro di evangelizzazione e luogo di formazione dei giovani

Il Seminario Vescovile di Bedonia è inserito perfettamente in un contesto montano, dislocato leggermente dal centro abitato, in un’area dove si può gustare a pieno la purezza dell’aria e respirare una ventata di tranquillità. La presenza di un parco che circonda interamente la struttura rende ancora più forte questa sensazione.

Le origini del Seminario risalgono al alla prima metà del XIX secolo, anni in cui Don Giovanni Agazzi ebbe la direzione della “scuola ecclesiastica” di Bedonia. Il progetto di costituire il seminario nacque dall’esigenza di ospitare i numerosi chierici che frequentavano la scuola, che non avevano una residenza ed erano costretti ad arrangiarsi in abitazioni di fortuna. Così nel giro di pochi anni, dal 1841 al 1846, si realizzò l’intero edificio, inaugurato proprio il 25 luglio del 1846. Nel 1865 venne completata l’ala est-ovest, per rispondere al numero sempre maggiore di iscritti. Da allora il Seminario ha formato 2473 studenti, di cui oltre 673 ordinati sacerdoti.

Oggi la struttura offre servizi di ospitalità sia come abitazione sia come luogo di villeggiatura, permettendo anche a scolaresche di alloggiare per le vacanze. Inoltre sono presenti sale convegni e sale di accoglienza, dotate rispettivamente di impianti multimediali, di servizio wi-fi e alcune aree per l’allestimento di mostre temporanee. Nel cuore del seminario si cela anche un piccolo tesoro: una Biblioteca dotata di 12.800 volumi antichi, di cui 260 cinquecentine, 5.000 volumi dal 1601 al 1830 e altri dal 1830 al 1920. La natura bibliofila di questo luogo si esaurisce nella Biblioteca Moderna, che vanta una sala lettura e un patrimonio di circa 12.000 volumi consultabili ed ammessi al prestito.

Ma il patrimonio culturale del Seminario si esplica interamente nei dieci musei che danno vita ad un vero e proprio polo interculturale e interdisciplinare:

La Pinacoteca Parmigiani

Una raccolta di circa 80 quadri, la maggior parte risalti ad un periodo compreso fra il 1550 e il 1800, ma anche opere contemporanee, frutto di donazioni che hanno permesso l’arricchimento del materiale espositivo. Predominano le opere a carattere devozionale, fra cui spiccano: “La Caduta di Cristo sotto la croce” di Ludovico Carracci, dipinto che risale ai primi del Seicento; “Cristo risorto che appare alla Madre” di Andrea Donducci; “Salomè che presenta ad Erode la testa del Battista” di un ignoto caravaggesco nordico e “San Francesco che riceve le stigmate” di Bartolomeo Passerotti.

Opera Omnia di Romeo Musa

Questo museo ospita una rarissima collezione di opere xilografiche realizzate interamente da Romeo Musa (1882-1960). Le opere offrono la possibilità di indagare la personalità artistica di questo affascinante autore, che si fece quasi il portavoce della semplicità popolare. La mostra permette anche l’indagine delle tecniche xilografiche e la scoperta di un’arte dalle antichissime origini.

Museo e Centro Studi Cardinale Agostino Casaroli

Questa sala è un omaggio al Cardinale Agostino Casaroli, allievo della scuola del Seminario e divenuto Segretario di Stato Vaticano dal 1979 al 1990. La sezione ospita un archivio fotografico, documentario e oggettistico del Cardinale, meCasaroli.

Fondo Documentario Cardinale Opilio Rossi

La mostra permanente dedicata al Cardinale Opilio Rossi, nato nel 1910 a New York ma di origini bedoniesi è costituita da numerosi materiali che vengono messi a disposizione di lavori di ricerca.

Centro di Documentazione sull’Emigrazione

Qui sono raccolti e classificati i dati sull’emigrazione, attività che comprende la raccolta di documenti relativi alle valli del Taro e del Ceno tra il XVI e il XX secolo. A tal scopo vengono esposte fonti documentarie che testimoniano le attività di esodo che hanno investito le nostre realtà territoriali in quel lasso di tempo.

Mostra Permanente di Devozione Popolare

Una raccolta di oggetti di devozione come: libri, statuette, quadri, miniature, xilografie, litografie, rosari, oggetti comuni e alcuni “Santini”, dai più comuni ai più rari.Anche questa è una mostra permanente e fra gli oggetti ospitati è pervenuta una croce ricavata dall’accicaio fuso delle Twin Towers di New York.

Il Museo Archeologico

La Sala dedicata all’Archeologia fu inaugurata l’8 luglio del 2000. Oggi accoglie numerose testimonianze della storia umana dell’Alta val Taro attraverso reperti rinvenuti in scavi in località dell zona. Il percorso è il risultato delle ricerche effettuate dal Prof. Angelo Ghiretti con i suoi studenti. Note di rilievo sono: la statuetta antropomorfa rinvenuta presso Prato di Bedonia nel 1954, appartenente probabilmente al tardo Paleolitico e la stele etrusca proveniente da Monte Ribone, nel comune di Albareto, su cui è presente una incisione che per diversi anni fu oggetto di studi.

Museo di Storia Natruale

Un progetto nato e finalizzato dalle scuole. Sono presenti in questo Museo numerose specie di animali imbalsamati che hanno obiettivi prettamente didattici, così come minerali e varie tipologie di conchiglie collocate su vetrine espositive. La seconda parte della sezione è dedicata agli ambienti naturali dell’Alta val Taro, dove si alternano vetrine che raffigurano il paesaggio e altre dove sono presenti esemplari faunistici autoctoni.

Planetario con Laboratorio

Il Planetario è un progetto nato negli anni ottanta con finalità educative. Lo spazio è in grado di accogliere una cinquantina di persone e consente l’osservazione e lo studio della volta celeste. Si può visitare su richiesta, mentre durante i periodi estivi sono organizzate serate di osservazione del cielo dal Passo del Cappelletta.

Centro Audiovisivo San Marco

Un piccolo centro di registrazione, produzione e raccolta di materiale audiovisivo legato al Seminario e alla cultura locale.

© riproduzione riservata