Scopriamo cosa si intende davvero per stress e quali sono le più semplici strategie per imparare a gestirlo; a tu per tu con la Psicologa

Emanuela Alfieri
Psicologa, Psicoterapeuta EMDR
Servizio di Psicologia Borgotaro

La più grande arma contro lo stress
è la nostra capacità di scegliere
un pensiero piuttosto che un altro”

William James

La gestione dello stress: ecco migliori le strategie | Due chiacchiere con lo PsicologoDUE CHIACCHIERE CON LO PSICOLOGO | La definizionedi stress più attuale lo incornicia come “una transizione tra la persona e l’ambiente nella quale la situazione è valutata dall’individuo come eccedente le proprie risorse e tale da mettere in pericolo il suo benessere. E’ riconosciuto, quindi, al soggetto un ruolo attivo”.

Si utilizza il termine “eustress” se la persona risulta in grado di adattarsi e di adottare una strategia adeguata all’evento stressante. Si definisce, al contrario, “distress” l’incapacità di rispondere in modo positivo all’evento. Ciò determinerà il manifestarsi di sintomi di tipo psicologico, quali sonnolenza e nervosismo e di tipo fisico come dispnea, nausea e debolezza. Il coping rappresenta il metodo di gestione degli eventi stressanti, descritto come processo per far fronte alle situazioni critiche per la persona. L’attitudine al coping fa riferimento, oltre alla gestione di emozioni, anche alla capacità di valutazione del processo stressante per arrivare alla risoluzione della stessa problematica. Sebbene il coping possa sembrare interamente cognitivo, normalmente esso coinvolge corpo e mente attraverso la loro integrazione che risulta fondamentale per sfociare nell’adattamento della persona.

Lo stress è nocivo? Dipende sempre da noi!

La gestione dello stress: ecco migliori le strategie | Due chiacchiere con lo Psicologo

I meccanismi di coping sono stati divisi nel 1977 in due gruppi: a breve e a lungo termine. I primi, sono meccanismi temporanei che riducono la tensione, ma se protratti a lungo  possono portare a comportamenti nocivi (sovralimentazione, fumo, abuso di alcool, eccessiva assunzione di caffè o farmaci). Al contrario i meccanismi di coping a lungo termine sono metodi costruttivi e positivi in grado di risolvere lo stress (esercizio fisico, attingere dalle esperienze passate, parlare con i propri cari del problema ecc.).  Si possono  distinguere tre tipi di coping a seconda della concomitanza temporale cioè proattivo, prima che si verifichi l’evento stressante, concomitante cioè durante l’evento e successivo cioè utilizzando le strategie quando l’evento è già terminato per avere la possibilità di tornare al benessere iniziale.

Il coping può anche essere diviso in due processi: il primo è orientato al problema e il è invece incentrato sulle emozioni. La differenza tra i due è nell’oggettività del comportamento per risolvere lo stress. I meccanismi orientati al problema sono soprattutto di natura oggettiva, volti a trovare nuove modalità dirette nell’affrontare il problema cambiando soggetto, ambiente o l’interrelazione tra i due. Il secondo processo contiene i comportamenti volti ad evitare l’evento stressante o a darne una lettura diametralmente opposta, in modo molto emozionale.

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