Le parole di Giacomo Ulivi ci ricordano il dovere di agire per un nobile scopo; la Libertà è un’eredità del passato che dobbiamo tutelare anche attraverso la memoria

@AndreaAdorni

Il 25 APRILE di Parma: siamo liberi solo attraverso la memoria25 APRILE A PARMA  Giacomo Ulivistudente di Parma, antifascista e partigiano – scriveva queste parole in una lettera agli amici alla vigilia della propria fucilazione, a soli 19 anni. Il giovane ragazzo venne fucilato per aver compiuto una scelta, quella della vita partigiana. Con lucidità e consapevolezza – doti che faticheremmo, oggi, ad attribuire a un giovane di soli diciannove anni – esortava amici e parenti a rifare se stessi, a riflettere su ciò che è stato, ad essere consapevoli della responsabilità che ciascuno ebbe nei confronti della storia. “Dobbiamo guardare ed esaminare insieme: che cosa? Noi stessi – scriveva il giovane partigiano. Per abituarci a vedere in noi la parte di responsabilità che abbiamo dei nostri mali. Per riconoscere quanto da parte nostra si è fatto, per giungere ove siamo giunti“.

Impossibile, per Giacomo Ulivi, condurre una vita da scoraggiati. Il futuro, esortava, è nelle nostre mani e nelle nostre azioni, in quello che facciamo e in quello che ignoriamo. “Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere – esortava Ulivi. Ricordate, siete uomini, avete il dovere, se il vostro istinto non vi spinge ad esercitare il diritto, di badare ai vostri interessi, di badare a quelli dei vostri figli, dei vostri cari. Avete mai pensato che nei prossimi mesi si deciderà il destino del nostro Paese e di noi stessi? Questo ed altro dovete chiedervi. Dovete convincervi, e prepararvi a convincere, non a sopraffare gli altri, ma neppure a rinunciare. Oggi bisogna combattere contro l’oppressore“.

PARMA FERITA DALLA GUERRA – VIDEO

Libertà e memoria: due facce della stessa medaglia nelle commemorazioni del 25 APRILE

Il 25 APRILE di Parma: siamo liberi solo attraverso la memoriaCombattere è stata un’azione di partigiani e cittadini che volevano cambiare il loro destino. Combattere per in nostri diritti, per l’eredità che ci hanno lasciato nonni e genitori è un nostro dovere. La nostra libertà passa anche per la memoria e per la celebrazione di eroiche gesta partigiane. Oggi sono pochi coloro che possono dire di ricordare i tempi di guerra. Pochi quelli che hanno vissuto il dolore di un figlio perso in guerra. Pochi che rivivono il senso di precarietà dato dal coprifuoco e dal pericolo dei bombardamenti aerei. Sono pochi ormai coloro che possono testimoniare le atrocità che la guerra e il nazifascismo portarono con sé. Sono sempre meno coloro che possono raccontare del momento in cui scelsero di prendere le armi e unirsi alle brigate partigiane; o del momento in cui ebbero paura e scelsero di rimanere nelle fila dei fascisti; o semplicemente che restarono in attesa di tempi migliori.

Il 25 aprile – giorno della liberazione – dovrebbe essere un Il 25 APRILE di Parma: siamo liberi solo attraverso la memoriamonito per tutti noi che la guerra la abbiamo conosciuta solo sui libri di scuola, attraverso qualche film o qualche testimonianza. La liberazione dell’Italia dalla morsa dell’oppressione fascista non fu solo uno dei momenti cruciali dell’ultima fase del conflitto, ma diventò il simbolo di una rivolta interiore del popolo italiano. Oggi questo valore simbolico è sempre più flebile nelle nuove generazioni, sempre più distanti dagli avvenimenti e dai loro custodi. Il 25 aprile allora può diventare un momento privilegiato per ricordare quale enorme potere derivi dalla libertà di scelta: nel bene e nel male, in tempo di guerra, in tempo di pace. Il pericolo annidato nell’assenza di riflessione che Giacomo Ulivi ricordava ai suoi amici.

Il 25 APRILE di Parma: siamo liberi solo attraverso la memoria

Il 25 APRILE di Parma: siamo liberi solo attraverso la memoria

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