Il più antico documento in cui si parli di Soragna risale al 712 d.C. e consiste in un diploma di Liutprando, uno dei più grandi sovrani Longobardi. Altri documenti, datati 854 d.C. e 923 d.C., confermano l’origine longobarda del borgo e la dominazione di questo popolo nell’area compresa fra Piacenza, Parma e Cremona.

Nei secoli X, XI e XII si susseguirono divisioni e scontri fra le fazioni generatasi dagli Obertenghi, antichissima famiglia di origine franca o longobarda, che prese il nome dal capostipite Oberto I. I territori che questa nobile stirpe possedeva nella pianura padana erano privi di vincoli feudali, perciò le famiglie del ramo (Este, Malaspina, Cavalcabò, Pelavicini e Lupi) si diedero spesso battaglia per ottenerne la supremazia.

Fra XI e XII secolo le rocche esistenti a Soragna furono ben quattro – rappresentate tutt’ora sullo stemma comunale – ed è da questo momento che inizia la storia vera e propria della Rocca che possiamo ammirare oggi. Nel 1198 si apprende che Guido (o Widone) Lupi, forse il capostipite della dinastia, ereditò dal padre una grande porzione del feudo di Soragna, di cui ottenne anche il titolo di Marchese. I Lupi non persero tempo e a partire dal 1200 iniziarono i lavori di edificazione di un castello, detto Castrum Novum (Castello Nuovo), presto circondato dal Burgus Luporum. Ma a breve distanza sorgeva il Castello Vecchio di Santa Maria della Castellina dei Pallavicino, che non restarono piacevolmente sorpresi da questa iniziativa; iniziarono presto rivalità e contrasti che sfociarono in guerre fra casati.

Il castello di Soragna appare in una famosa lista di castelli fatti distruggere dal Comune di Parma (1297) durante le lotte fra guelfi e ghibellini, ma non è chiaro se si riferisca al forte dei Lupi oppure a quello della Castellina dei Pallavicino. Nel 1305 il fortilizio fu protagonista di un’aspra battaglia fra Giberto da Correggio, che in quegli anni spadroneggiava su Parma, e le truppe congiunte dei Lupi, dei Rossi e degli Scorza. Ad attaccare battaglia fu proprio Giberto, che ottenne la resa dei rivali dopo soli venti giorni di assedio; i Lupi e i Rossi esularono a San Secondo compiendo ogni tanto scorribande fra il territorio Parmense e quello Reggiano contro le milizie del tiranno.

Nel 1347 Ugolotto Lupi ottenne il riconoscimento dall’Imperatore Carlo IV di Lussemburgo degli antichi diritti sulle terre di Soragna, compreso il castello. Fino al 1514 i Lupi rimasero proprietari del feudo – non senza contrasti – ma alla morte di Diofebo I Lupi, non avendo avuto figli, l’eredità venne raccolta dal nipote Giampaolo Meli, che assunse il cognome Meli Lupi. Sotto la nuova dinastia si combatté la “guerra di Parma” e Soragna, schierata a favore delle truppe imperiali, venne assediata con un duro assalto, ma le mura del castello resistettero e costrinsero le truppe dei Farnese a dare in ritirata.

Non ci furono ulteriori eventi bellici che coinvolsero la futura Rocca, che da questo momento in poi seguì le sorti della dinastia Meli Lupi. Da ricordare rimane una data molto importante per la nobile famiglia, che segnò un grande evento: il 1709. Il 4 agosto di quell’anno, infatti, L’Imperatore Giuseppe I d’Asburgo, assegnò a Giampaolo Maria IV Meli Lupi il titolo di Principe di Soragna. Furono proprio i Principi di Soragna a trasformare l’antico castello in palazzo, diventò così dopo una lunga serie d’interventi una splendida residenza.

Una leggenda circonda la Rocca di Soragna. Nel 1573 venne uccisa Cassandra Marinoni, sposa di Diofebo II Meli Lupi, insieme alla sorella Lucrezia Marinoni in circostanze alquanto sospette da Giulio Anguissola. Il delitto, operato dal cognato della vittima, avvenne a Cremona ma la leggenda racconta che da allora la donna, chiamata “Donna Cenerina” dai Soragnesi, si aggiri per le bellissime sale dell’edificio e si manifesti solo in prossimità della morte dei suoi parenti.

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