Il progetto degli alunni del “Giacomo Ulivi” si classifica terzo nell’edizione 2018 di Urban Nature: un video che racconta la relazione fra i palazzi storici di Parma e la nidificazione degli uccelli

PARMA | Che relazione c’è fra rondoni, rondini, balestrucci e i palazzi storici della città? A spiegarlo in un video-documentario, sono gli alunni della 4F del Liceo “Giacomo Ulivi” di Parma. “Edifici viventi”, questo il titolo scelto dai ragazzi per il progetto “Urban Nature 2018”, contest promosso dal WWF per far scoprire la relazione positiva fra città e natura. Un lavoro accurato nei minimi dettagli, quello degli studenti, che è valso addirittura il terzo posto nella categoria videomaker.

Il WWF ha assegnato il terzo posto a “Edifici Viventi“, video di quasi sei minuti realizzato dagli studenti della classe 4F del Liceo “Ulivi” di Parma, perché hanno saputo “raccontare il delicato equilibrio dei palazzi storici che nascondono e proteggono il segreto della nidificazione di specie di uccelli migratori importantissimi come rondini, rondoni e balestrucci. Dagli adolescenti di Parma, con il naso all’insù, arriva un progetto curato nei minimi particolari che deve farsi spazio per volare alto tra le leggi dei restauri storici per salvaguardare la biodiversità cittadina“. Questa la motivazione fornita dall’organizzazione internazionale nell’assegnare il posto in graduatoria.

Il monito degli studenti: “Durante i restauri degli edifici non occludete gli spazi per la nidificazione dei rondoni”

Il progetto, nato in collaborazione con l’Università di Parma e con lo staff del “Life Barbie”, è stato realizzato nelle ore di alternanza scuola-lavoro. Qui, i collaboratori del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano si sono adoperati per far maturare una coscienza ambientalista e conservazionista negli studenti. Presa di coscienza che permette ai giovani studenti di lanciare un monito: “Durante i restauri degli edifici storici vengono cementificati i coppi, chiusi le cavità e le buche pontaie con vari sistemi. Il motivo è la lotta al piccione, che imbratta i monumenti. Il problema è che a farne le spese sono i rondoni. La soluzione è quella dell’esclusione selettiva, chiudendo parzialmente le buche per consentire l’accesso ai rondoni bloccando allo stesso tempo quello dei piccioni“.

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