Il 3 dicembre ricorre la giornata internazionale dedicata a persone con disabilità, un evento importante istituito dalle Nazioni Unite nel 1981. Nonostante i progressi fatti ad iniziare dall’ambito scolastico, il percorso per raggiungere la piena integrazione sociale dei portatori di handicap, fisico o psichico, è ancora lungo e difficoltoso in quanto la disabilità si scontra ogni giorno con enormi barriere create dal pregiudizio. Il pregiudizio porta a trattare i portatori di handicap come individui a metà, il guardare alla malattia anziché all’uomo innesca atteggiamenti come pietismo e commiserazione che generano inevitabilmente nel soggetto disabile complessi e sensi di colpa per la  condizione in cui si trova. Esiste tuttavia un posto chiamato arte in cui sono accolte tutte le diversità e in cui i pregiudizi e gli stereotipi vengono meno. La forma d’arte che più di ogni altra ha lasciato libertà di espressione agli artisti portatori di handicap è la pittura; infatti, parecchi pittori appartenenti ad epoche diverse hanno dipinto sulle tele la propria disabilità e quella degli altri creando dei capolavori che sono passati alla storia.

La disabilità attraverso i dipinti

Il celebre artista olandese Vincent Van Gogh era affetto da problemi mentali e dopo un litigio con Gauguin arrivò addirittura a tagliarsi un pezzo di orecchio con il rasoio. A causa della malattia fu ricoverato nel manicomio di Saint-Rèmy in Provenza e proprio a questo ricovero si deve il suo periodo artistico più produttivo con 150 opere finite in un solo anno. Il pittore finisce suicida con un colpo di pistola al petto in un campo di grano nel 1890. Una  grande donna che ha convertito la disabilità in opportunità diventando un’icona mondiale è Frida Kahlo, che a 18 anni rimase ferita in un incidente stradale che le causò una fortissima compromissione della colonna vertebrale. La disabilità impedì all’artista messicana di avere figli, tutta la sofferenza per la sua condizione venne espressa in diverse tele che raffigurano la colonna vertebrale operata, gli aborti e l’impossibilità di deambulare. Potremmo parlare ancora di migliaia di artisti ma chiudiamo parlando di Henri Matisse, il pittore francese costretto in carrozzina che si dedicò ad una nuova arte che si adattasse alla sua disabilità: il collage. Matisse amava il mare ma impossibilitato ad andare decise di creare il suo mare personale ritagliando pezzi di carta blu raffiguranti figure di onde e nuotatori per incollarli alle pareti di casa. Questo forse è l’episodio che più di altri dimostra come la fantasia e la creatività riesca a superare qualunque limite fisico.

Non solo grandi pittori 

Accanto agli artisti con disabilità di chiara fama internazionale ci sono altri artisti sconosciuti al grande pubblico che hanno trovato nell’arte il modo per esprimere il loro mondo interiore creando un alfabeto alternativo per comunicare agli altri le proprie emozioni. Ceramiche, murales e tele sono diventati il modo per coinvolgere e includere al meglio nella società dando loro voce. Anche la Lotteria Italia ha voluto promuovere questo percorso di integrazione attraverso il progetto “Disegniamo la Fortuna” in cui sono stati premiati gli artisti con disabilità che hanno realizzato i biglietti della Lotteria Italia 2023. Il tema di quest’anno era “disabilità e musica”, ad avere l’importante compito di premiare gli artisti con disabilità, che hanno partecipato da tutta la penisola,  sono intervenuti il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il consigliere Roberto Alesse, la Presidente della Commissione giudicatrice Anna Foglietta e il dottor Mario Lollobrigida, direttore Centrale Giochi. Come ogni anno, l’iniziativa ha promosso sia la bellezza dell’arte sia l’eguaglianza e la solidarietà. Fattori determinanti nella scelta dei vincitori sono stati l’originalità delle opere e le tecniche di realizzazione. 

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