Nove associazioni di Parma hanno presentato alla cittadinanze le loro osservazioni sul progetto di restyling che coinvolgerebbe la Cittadella nel prossimo futuro. Come evidenziato nella VI Commissione consiliare Lavori pubblici del Comune di Parma, il parco cittadino sarà prossimamente interessato da lavori di riqualificazione non meglio specificati. Assessore e progettisti, infatti, hanno parlato genericamente di un progetto “fluido” che terrà conto anche dell’opinione dei cittadini. Tuttavia, Ada, Legambiente, Europa Verde, Parma Sostenibile, Parma Etica, Fruttorti, Isde, Italia Nostra ed Enpa hanno deciso di esprimere le loro perplessità in merito.

Per le associazioni erano presenti e sono intervenuti, di fronte ad un nutrito pubblico: Laura Dello Sbarba, vicepresidente di Ada, Marta Mancuso, presidente di Legambiente Parma, Fausto Pagnotta, professore di Sociologia dei processi comunicativi per la rigenerazione urbana dell’Università di Parma, Ximena Malaga Palacio, co-portavoce di Europa Verde e la paesaggista Anna Kauber. Da subito resa chiara l’idea che “la Cittadella ha già una sua precisa identità naturalistica e culturale ed un’ampia, libera fruizione“, le associazioni firmatarie hanno chiramente chiesto il ritiro del progetto al Comune per individuare soluzioni che tengano conto “del valore storico, culturale, naturalistico e affettivo rappresentato dal Parco“.

“Progetto vago: il Parco non diventi un’area per grandi eventi”

Il progetto risale al 2017 – mette in chiaro Laura Dello Sbarba di ADA -, ma già allora risultava vago, oggi la situazione è la stessa. L’Amministrazione, durante i lavori della Commissione consiliare, in cui eravamo presenti come cittadini uditori, ci ha fatto sapere che non potevamo effettuare fare osservazioni in quella sede. Ciò che temiamo è che sarà troppo tardi effettuarle quando avremo davanti il progetto definitivo. Il nostro intento non è distruttivo, ma vorremmo portare le nostre osservazioni all’attenzione della cittadinanza, perché all’interno del master plan del Comune non si evidenziano azioni di tutela e rispetto per le specifiche caratteristiche identitarie di bene materiale e immateriale della collettività che ha il Parco della Cittadella“.

Ciò che non si capisce – prosegue Dello Sbarba -, è che funzione avrà la nuova Cittadella, perché le indicazioni fornite da Assessore ed ingegneri sono state molto vaghe. Nel progetto si fa riferimento ad un pentagono nell’area centrale destinato ai grandi eventi. Noi chiediamo che ci sia un’attenzione particolare al patrimonio ambientale che custodisce il Parco e che nel progetto possano intervenire naturalisti, biologici ed ecologi. Ad esempio, manca uno specifico riferimento alla mitigazione di eventi estremi; si è fatto riferimento all’impermeabilizzazione del terreno, ma non alle modalità in cui verrà svolta. Non si capisce quindi in cosa conista il restyling annunciato“.

“Lo spazio verde della Cittadella non sia un vuoto da riempire”

Significativo anche l’intervento della paesaggista Anna Kauber, che ha ricordato la necessità di tutelare lo spazio verde, spesso considerato un “vuoto da riempire”. “La Cittadella – spiega – è uno spazio-ambiente unico, di limitato segno antropico ma, forse proprio per questo, di grande valore identitario. Una ‘presenza’ antica, in cui la dialettica fra le preesistenze e le cosiddette ‘architetture vegetali’ (alberi e manti erbosi) sono, per loro natura, una realtà da salvaguardare e custodire“. Tutela e salvaguardia i concetti chiave emersi dal suo intervento, che si rendono necessari per il tipo di “spazialità aperta, solo lievemente ‘costruita’“, che caratterizza il Parco.

Priva di una specifica destinazione d’uso – afferma la Kauber -, la Cittadella si adegua in modo versatile alla fruizione spontanea e diversificata di tutti i cittadini, adattandosi alle differenti esigenze della componete sociale. La Cittadella è un parco di affezione, molto amato e frequentato: luogo di memoria collettiva, patrimonio comune – anche immateriale – della Città, di potente valore identitario“. Specificato, quindi, il solido equilibrio fra cultura e natura di cui il Parco è custode, le associazioni chiedono, in modo netto, che il progetto di “ritocco d’immagine” a cui la Cittadella dovrà essere sottoposta venga fermato in virtù delle considerazioni e delle perplessità espresse.

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