La direttrice del Museo Glauco Lombardi spiega l’importanza di Maria Luigia per Parma: “Un’icona per la città, ricordata per la bontà verso i cittadini”

Il 12 dicembre 1791 nacque la prima figlia dell’imperatore d’Austria Francesco I e di Maria Teresa delle Due Sicilie. Maria Luigia d’Asburgo sposò prima Napoleone e in seguito Neipperg, ma quello che più entusiasma l’Italia e l’Emilia, è l’amore e la dedizione con cui la Duchessa governò il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla dal 1814 al 1847. Oggi il periodo del suo Ducato viene ricordato come uno dei più prosperi della città di Parma, alla quale Maria Luigia si dedicò con cura: fu amata e sostenuta dai parmigiani, tanto che durante il suo ultimo Consiglio al quale partecipò già malata, si dice che abbia salutato in italiano con “Addio, amici miei“.

A Parma la sua eredità e le sue opere sono conservate al Museo Glauco Lombardi che, nato dalla passione del collezionista colornese Glauco Lombardi, raccoglie la testimonianza storica e artistica di Maria Luigia e Napoleone Bonaparte, oltre che opere e documenti del Ducato di Parma. In questo periodo è stata organizzata al Museo la “Settimana di Maria Luigia” (dal 7 al 15 dicembre), un evento ripetuto da venti anni, che si inserisce nella continua e fittissima dedizione museale al personaggio della “Duchessa Buona” e di suo marito Napoleone. Del Museo e del significato di Maria Luigia per la città di Parma ci ha parlato la direttrice Francesca Sambrini.

Che eredità ha lasciato Maria Luigia alla città di Parma?

La Duchessa ha lasciato alla sua città un enorme eredità, sia materiale sia simbolica. Oltre ad aver costruito edifici, il Teatro Regio, alcuni ponti, come quello del Taro, il cimitero della Villetta, e ad aver destinato investimenti e progetti alle opere pubbliche della città, viene ricordata anche per la sua iconica immagine di “Duchessa buona“. Era vicina al bene comune e alle esigenze dei cittadini: a mio avviso infatti era una governatrice moderna, così come tutta la sua corte, attenta al popolo e al suo territorio, verso cui ha dimostrato il suo amore con numerosi atti di beneficenza.

Quali iniziative propone il museo?

La “Settimana di Maria Luigia” è un evento organizzato da venti anni. Lo facciamo cadere nella seconda settimana di dicembre, attorno alle date più importanti che la ricordano (il 12 per la nascita e il 17 per la morte). Quest’anno abbiamo strutturato gli eventi tra il 7 e il 15 dicembre, che chiuderemo sabato 14 con una conferenza sulla Violetta di Parma e il contatto che aveva con Maria Lugia, e domenica con un concerto particolare. Durante l’esibizione infatti, verrà suonato il Fortepiano della Duchessa, uno dei pochi strumenti storici che ancora si possono suonare. L’evento attira artisti da tutto il mondo, e ogni anno si riconferma come uno dei più suggestivi d’Italia. In questo modo il museo si relaziona con la città, coinvolgendo anche i cittadini: quest’anno abbiamo introdotto anche una mostra, Profumo, gestita non solo da noi, con l’obiettivo di indagare il legame della Duchessa con la Violetta.

Oltre alla mostra permanente tuttavia, le sale a piano terra sono allestite con esibizioni temporanee. In seguito avremo anche varie conferenze sul tema napoleonico e il museo offre inoltre visite per adulti e bambini, che possono anche restare per laboratori più pratici per conoscere in modo più diretto il mondo del Ducato di Parma sotto Maria Luigia.

Tra storia e leggende: ci sono aspetti della vita della Duchessa che sono stati romanzati?

L’immagine di Maria Lugia è talvolta confusa. Bisogna infatti discernere tra realtà e leggenda. Per esempio la conferenza di sabato vorrebbe indagare la questione della Violetta di Parma, che è il fiore simbolo della città e anche della Duchessa. Tuttavia, molti credono che anche il profumo abbia a che fare con Maria Lugia, ma in realtà lei provava particolare piacere verso il fiore, non per l’essenza. Il nostro obiettivo quindi è anche quello di fare informazione, per distinguere fin dove è arrivata la storia e dove poi è partita la leggenda.

Quanto ha influito Maria Luigia nell’elezione di Parma a Capitale della Cultura 2020?

Se si chiedesse a un parmigiano di nominare un sovrano di Parma, senza dubbio il 99% di loro risponderebbe con Maria Lugia. La Duchessa è rimasta nel cuore degli abitanti, proprio perché la sua permanenza qui è ancora visibile tra le strade che percorriamo ogni giorno. È un personaggio simbolo e sicuramente questo aspetto ha influito nell’assegnazione a Parma la nomina di Capitale della Cultura. Insieme a Verdi, il Parmigianino, Toscanini, o Bertolucci… ha contribuito a rendere Parma una “capitale”. Inoltre, è stata promotrice della costruzione del Teatro Regio, che è legato a Giuseppe Verdi: questo binomio di altissimo livello culturale è unico nel panorama artistico. Infine, non dobbiamo dimenticare che Maria Luigia è stara imperatrice di Francia, la prima donna al mondo, ed era figlia di un imperatore austriaco: questa dimensione europea la contraddistingue ed è un valore aggiunto alla sua vita trascorsa e dedicata per gran parte alla nostra città.

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