Cassa espansione Baganza

Se la Regione e gli altri enti coinvolti avessero pianificato con uno sguardo più ampio agli interventi necessari, invece di correre ai ripari con la cassa di espansione del Baganza dopo l’alluvione del 2014, il territorio avrebbe goduto di benefici nel tempo. Invece questa opera idraulica, pianificata sull’onda dell’emozione dell’alluvione del 2014, ha solo la funzione di contenimento delle piene con un costo elevato. Se si fosse optato per la realizzazione di un invaso ad Armorano avremmo potuto in futuro usufruire di un’infrastruttura che, oltre alla funzione di difesa dalle piene del Baganza, avrebbe apportato un beneficio duraturo come riserva di acqua ad uso idropotabile, industriale, irriguo e idroelettrico”. Lo ha detto il consigliere della Lega e vicepresidente della commissione Territorio Emiliano Occhi nel corso dell’audizione dei sindaci dei Comuni di Sala Baganza, Parma, Collecchio, Felino, dell’ingegner Angela Catalano, direttore generale per le dighe e le infrastrutture idriche del Dipartimento per le opere pubbliche e le politiche abitative del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po e dell’impresa esecutrice dei lavori alla cassa di espansione di Casale.

Fin dal 2015-16, quando si iniziò a parlarne, abbiamo avanzato i nostri dubbi circa la costruzione di un’opera che nasceva già “zoppa” perché limitata negli usi, oltre che molto impattante sul territorio. Un invaso ad Armorano, in termini di costi-benefici, sarebbe stata la scelta più giusta, che avrebbe dovuto essere almeno valutata” ha spiegato l’esponente del Carroccio, evidenziando come “i 300 milioni necessari per la costruzione di tale diga, secondo uno studio fatto dal Prof. Stefano Orlandini di UNIMORE per l’Unione Parmense degli Industriali, tornerebbero nelle casse pubbliche in circa 10 anni” garantendo, come e forse anche di più della cassa di espansione Casale, “la funzione di laminazione delle piene”.

Entrambe le opere proteggono dalle piene, ma in termini di costi-benefici nel lungo periodo un invaso ad Armorano sarebbe stato più vantaggioso. La cassa di espansione di Casale, infatti, non ha altre funzioni oltre alla laminazione delle piene e non è ancora chiaro se l’opera potrà essere in futuro utilizzata anche a fini irrigui visto che le strutture arginali delle casse di espansione non sono progettate per contenere acque a lungo termine. E’ chiaro quindi che con queste limitazioni l’investimento in una cassa di espansione non rientra nel tempo come nel caso di invasi ad uso plurimo.” ha concluso Occhi.