Il consigliere regionale della Lega, Emiliano Occhi, ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale riguardante la diffusione del botulismo bovino nelle province di Parma e Piacenza, “fenomeno che sta causando gravi perdite tra gli allevamenti locali”. “Il botulismo – spiega il leghista – è una malattia seria che può colpire anche i bovini, caratterizzata da una sindrome neuro-paralitica spesso letale. I focolai tra Parma e Piacenza avrebbero portato alla perdita di circa 700 capi di bestiame e alla compromissione della produttività di molti altri, con conseguenze pesanti per molti allevatori della zona”.

Nonostante siano disponibili due tipi di vaccino per i bovini – osserva Occhi – i casi di mortalità non sarebbero stati scongiurati completamente. Addirittura, si sarebbe registrata una maggiore mortalità tra gli animali vaccinati con un tipo di siero a base anticorpale, sollevando dubbi su possibili modificazioni del batterio”.

Il consigliere regionale, dunque, ha investito del problema la Regione con un atto ispettivo che mira a fare luce sulle azioni messe in campo per comprendere ed arrestare il fenomeno del botulismo bovino. “Quali azioni sono state intraprese negli ultimi anni per comprendere ed arrestare il fenomeno del botulismo bovino?” – si legge nell’interrogazione – che chiede anche: “se vi siano altre zone di contagio oltre quelle già note”, “quali siano ad oggi le cause più probabili dello sviluppo e del diffondersi della malattia”, “se sia stata indagata appieno l’ipotesi dello sversamento di liquami infetti nell’area interessata dal primo focolaio”, “se la Regione e le Ausl abbiano elaborato un protocollo per evitare il diffondersi della malattia”, “quali azioni si intendono mettere in campo per affrontare il botulismo negli allevamenti di bovini” e “se sono previste forme di ristoro per gli allevatori colpiti”.

È evidente – commenta Occhi – la necessità di un’azione immediata e coordinata per proteggere la salute degli animali e degli allevamenti”. Il consigliere regionale leghista sollecita quindi la Giunta “ad elaborare un protocollo efficace per evitare il diffondersi della malattia, nonché a valutare forme di ristoro per gli allevatori colpiti, garantendo loro il necessario sostegno in questa difficile situazione”.