Il Casino dei Boschi di Carrega in vendita per 3 milioni di euro
Una parte del patrimonio immobiliare dei Boschi di Carrega, precisamente il Casino da caccia, è…
Una parte del patrimonio immobiliare dei Boschi di Carrega, precisamente il Casino da caccia, è stato messo all’asta a partire da una cifra di acquisto non inferiore ai 3 milioni di euro. Edificio dalle forme neoclassiche, costruito dall’architetto di corte Ennemond Alexandre Petitot per La duchessa Maria Amalia, moglie del duca Ferdinando di Borbone, nel 1775, venne in seguito acquistato da Maria Luigia nel 1819 assieme ai boschi e fatto ampliare. Furono inoltre tracciate, in aggiunta ai percorsi rettilinei preesistenti, numerose strade dalle forme curvilinee, per collegare a Collecchio e Sala Baganza il Casino, il Ferlaro e i numerosi edifici di servizio. Alla morte della duchessa passò ai Borbone e dopo l’Unità d’Italia ai Savoia, che la cedettero all’ingegnere Severino Grattoni, alla sua morte la vedova vendette tutto il parco edifici compresi ai principi Carrega di Genova. Dal 1994 fa parte del Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega.
A deliberarne la vendita è stato il comitato esecutivo il 14 marzo scorso. Una scelta importante che permetterà di individuare chi possa effettuare investimenti e considerevoli interventi di riqualifica della struttura, che se non utilizzata, andrà incontro ad un inesorabile declino. In vendita, compresa nell’offerta, anche un’ampia porzione del parco pubblico monumentale a est del Casino, circa tre ettari, principalmente prato, mantenendo il bosco circostante sotto tutela dell’Ente e adibito a utilizzo pubblico.
L’Ente pubblico, rende noto che la vendita è stata studiata per garantire, oltre ad una salvaguardia architettonica dell’edificio, che in caso di acquisto sarebbe completamente ristrutturato, la valorizzazione delle funzioni che si potrebbero svolgere in una struttura di tale dimensione, prestigio e interesse culturale. Chiunque fosse interessato all’acquisto può depositare la sua richiesta, per un offerta non inferiore ai 3 milioni e 30 mila euro preferibilmente entro la fine di luglio nei tempi specificati nell’apposito regolamento.