Dopo quattro mesi dalla guarigione dal Covid-19, un ragazzo giovane e in buona salute, ha contratto di nuovo il virus. Lo documenta uno studio dell’Università di Hong Kong, in Cina, che ha certificato il primo caso di reinfezione al mondo. Per quanto l’ipotesi circolasse già da tempo, ora ci sono le prove: il SarsCov2 può tornare a colpire la stessa persona. Il protagonista dello sfortunato evento è un 33enne colpito da due ceppi distinti del virus; le analisi condotte dall’Ateneo cinese, annunciate in un comunicato, saranno pubblicate sulla rivista Clinical Infectious Diseases. La prima infezione riscontrata risale al 26 marzo. Il 14 aprile i due tamponi negativi ne hanno determinato la guarigione. Tuttavia al ritorno da un viaggio in Spagna a Ferragosto, l’uomo ha scoperto di essere nuovamente positivo, 142 giorno dopo la prima volta.

Gli studi successivi hanno potuto constatare che i due episodi sono riconducibili a “versioni” del virus geneticamente distinte. Le differenza risultano da 24 le ‘lettere’ del genoma diverse, che si tradurrebbero in nove proteine mutate. Queste mutazioni sono le naturali conseguenze del fatto che il microrganismo si sia replicato in continenti diversi.

Questo caso – viene spiegato nella nota diffusa dall’Università di Hong Kong – mostra che la reinfezione può avvenire pochi mesi dopo la guarigione dalla prima infezione. I nostri risultati suggeriscono che SarsCoV2 può persistere nella popolazione come altri coronavirus umani del comune raffreddore, anche se i pazienti hanno acquisito l’immunità attraverso un’infezione di tipo naturale. Poiché l’immunità può durare poco dopo un’infezione naturale bisognerebbe prendere in considerazione la vaccinazione anche per le persone che hanno già avuto un episodio di infezione. I pazienti che hanno già avuto Covid-19 dovrebbero inoltre adottare le misure di contenimento del contagio come l’uso della mascherina e il distanziamento sociale“.

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