La cocaina è una delle sostanze che causano maggiormente dipendenza. Chi ha questo problema va incontro a danni terribili, che riguardano non solo il corpo ma anche la psiche, i rapporti sociali, la vita in generale.

L’assunzione di questa droga, infatti, determina due fenomeni in particolare – la tolleranza e l’assuefazione. In parole povere, il cocainomane si “abitua” alle dosi di cocaina, che non permettono più di ottenere lo stesso effetto, e ha bisogno quindi di quantità sempre più elevate per raggiungere l’euforia.

Ciò, naturalmente, mette in pericolo l’intero organismo. Dalla dipendenza da cocaina derivano gravi problemi di carattere cardiovascolare, con rischi concreti di infarti e di ictus. Si verificano scompensi neuronali, e si cade in una profonda sofferenza che condiziona tanto il fisico quanto la mente.

Un’altra questione da considerare è l’astinenza. Coloro che cercano di liberarsi dalla dipendenza sperimentano i tremendi segnali del craving: la necessità, pura e incontrastabile, della droga. Molto spesso, le persone non riescono a guarire proprio perché il craving è difficile da fronteggiare.

Cosa si fa in queste situazioni? È indispensabile chiedere aiuto, dato che per smettere serve il sostegno di un professionista. Non ci sono farmaci che fanno cessare la dipendenza, ed è essenziale intraprendere un percorso di disintossicazione e di riabilitazione. Ciò può essere fatto presso un centro specializzato, come il San Nicola nella provincia di Ancona.

Come si riconosce l’astinenza da cocaina

Proprio per l’astinenza, è quasi impossibile uscire dalla dipendenza da soli. Il cocainomane in astinenza è colpito da una serie di sintomi, che mettono a dura prova il corpo e la mente.

Tra gli effetti delle droghe abbiamo già nominato il craving: in questa fase, non si pensa ad altro che alla droga. Ogni altra cosa passa in secondo piano, il lavoro, le amicizie, la famiglia, il partner. Gli affetti e i doveri vengono trascurati, e a volte lo stesso vale per l’igiene, o per il cibo. Chi è in balia del craving dà più importanza alla ricerca della cocaina che non al lavarsi e al nutrirsi.

L’astinenza è accompagnata da sudorazione intensa, tremori, in qualche situazione – dopo svariati anni di dipendenza – da allucinazioni visive, olfattive, uditive. Possono esserci dolori muscolari e/o articolari, nonché forti mal di testa.

Uno dei peggiori campanelli d’allarme, però, consiste negli stati depressivi. L’astinenza da cocaina causa tristezza, anedonia (ovvero l’incapacità di provare piacere nel dedicarsi agli hobby ecc.), stanchezza psicologica. Purtroppo, in simili circostanze si mostra anche una tendenza al suicidio.

La disforia è l’opposto dell’euforia, che si percepisce subito dopo l’assunzione della sostanza. Un’euforia fittizia, ovviamente, perché quando non si consuma la droga le conseguenze sono quelle che abbiamo appena descritto.

Altri sintomi della dipendenza

Potremmo dire che l’astinenza, con il craving, sia uno dei maggiori segnali della dipendenza da cocaina. Se si notano questi problemi quando si tenta di smettere, allora è davvero necessario chiedere un supporto esterno.

Ci sono anche altre avvisaglie della dipendenza, che non vanno assolutamente prese sotto gamba. Ad esempio, il desiderio di aumentare sempre di più le dosi (il che è legato alla tolleranza, che abbiamo spiegato poco prima).

Bisogna fare attenzione ad alcuni comportamenti, come una crescente aggressività, un costante nervosismo, l’abitudine di arrabbiarsi per qualunque sciocchezza, la perdita di entusiasmo e di interesse verso le passioni precedenti. In più, un cocainomane sarà probabilmente in cerca di denaro, così da procurarsi la droga.

Non dimentichiamo i disturbi del sonno, la diminuzione della libido, l’isolamento, l’irrequietezza (anche nel modo di parlare), gli sbalzi di umore, il calo o – al contrario – l’incremento  improvviso dell’appetito.

Come si aiuta un cocainomane in astinenza

Come già abbiamo sottolineato più volte, l’unica cosa da fare veramente per aiutare un cocainomane in astinenza è invogliarlo a contattare una struttura specializzata. Una patologia del genere, perché di patologia si tratta, non può essere affrontata da soli.

Nel frattempo, è utile manifestare alla persona tutto il proprio sostegno (senza tuttavia compatirla: bisogna essere comprensivi e non giudicanti). È fondamentale l’empatia, ma al tempo stesso è importante essere fermi e costruttivi.

Lo ripetiamo: non ci sono farmaci che contrastano le dipendenze. Un ottimo metodo è la Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva, o rTMS, il cui scopo è ripristinare i collegamenti tra neuroni che esistevano prima della dipendenza. Anche per questo, la soluzione migliore è affidarsi a un centro ad hoc.

Il Centro San Nicola: maggiori informazioni

All’inizio abbiamo menzionato il San Nicola, che si trova in provincia di Ancona (per la precisione ad Arcevia). Il suo team si dedica da anni alla cura delle dipendenze: da cocaina e altre droghe, da alcol e da gioco d’azzardo.

Per ogni paziente si elabora un programma terapeutico su misura, che non può prescindere dal supporto psicologico. Il San Nicola è uno dei fiori all’occhiello del nostro paese nel settore del trattamento delle dipendenze, ed è stato accreditato con eccellenza dall’Assessorato alla Salute.

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