Dopo le esperienze televisive, Andrea Pennacchi torna a calcare le scene dei teatri italiani con questa appassionante interpretazione che sarà in scena al Teatro Magnani di Fidenza giovedì 25 aprile con le musiche dal vivo di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato. L’attore padovano racconta con ironia e leggerezza la storia di suo padre, partigiano, che durante la guerra viene rinchiuso in un campo di concentramento al quale sopravvive.

Mio padre” è uno spettacolo che tocca diverse vite e molti ricordi sia pubblici che privati, in un alternarsi di emozioni. Un palco spoglio, solo le quinte nere, tre musicisti in scena e Andrea Pennacchi al centro a raccontare la storia del partigiano Valerio Pennacchi, padre di Andrea. È infatti intorno alle vicende che videro protagonista Bepi (nome di battaglia di Valerio) tra il 1944 e il 1945 che Andrea ricostruisce la narrazione. Questa è la storia di Valerio, simile alla storia di tanti altri italiani, una storia di ragazzi, di coraggio e avventura, una storia di lotta per la sopravvivenza. Un racconto impreziosito dalle musiche che seguono le emozioni suscitate dal racconto, una storia senz’altro drammatica ma raccontata anchecon ironia, e che lascia scappare anche qualche risata.

Domenica 6 maggio 1945, alle 10 e tre quarti, mio padre, nome di battaglia Bepi, mio zio Vladimiro e il tenente degli alpini Stelio Luconi – medaglia d’oro al valor militare in Russia – scoprono di aver vinto la Seconda Guerra Mondiale. Quando è morto mio padre, mi sono svegliato di colpo, come ci si sveglia dopo una festa in cui non ti divertivi e hai bevuto anche il profumo in bagno. È mattina, ti svegli e stai male, ma il peggio è che non ti ricordi niente e c’è un casino da mettere a posto. E tuo papà, che era bravo a mettere a posto, non c’è più. Così sono finiti i miei favolosi anni ’90. La fine di una festa, la nascita di una nuova consapevolezza. Come Telemaco, ma più vecchio e sovrappeso, mi sono messo alla ricerca di mio padre e della sua storia di partigiano, e prigioniero, ma più ancora della sua Odissea di ritorno in un’Italia devastata dalla guerra. Sperando di trovare un insegnamento su come si mettono a posto le cose.