I candidati nella lista di Giorgia Meloni: “Proporremo un assessorato dedicato alla sicurezza; attenzione alta sullo spopolamento in montagna”

I candidati della circoscrizione di Parma di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali sono Desolina Bizzi, Priamo Bocchi, Massimo De Matteis, Rodolfo Marchini e Gaetana Russo. “Una lista fatta di persone che vivono il territorio“: all’ordine del giorno c’è la sicurezza a Parma, la crisi del commercio e la sanità, con la ferma volontà di riaprire i punti nascita. In vista delle prossime elezioni regionali, ecco la nostra intervista.

Uno dei temi centrali della campagna elettorale è stato, fin da subito, quello riguardante la sanità: quali sono gli aspetti da migliorare per quello che riguarda Parma e Provincia e qual è la vostra posizione in merito alla chiusura dei punti nascita in montagna e, nello specifico, a Borgotaro?

L’Emilia Romagna gode di un sistema sanitario di buon livello che però sta cominciando a mostrare alcune crepe che ne minano la qualità. Mi riferisco ad esempio al sempre più importante sovraffollamento dei Pronto Soccorso che determina lunghe attese dei pazienti anche per la sola prima visita. Alla sempre più allarmante carenza di posti letto, alla carenza del personale, alla fuga del personale medico dagli ospedali italiani, all’eccessivo allungamento delle liste d’attesa sia per esami diagnostici che per interventi chirurgici, ed altro ancora. Tutto questo non è ammissibile in una regione come la nostra. La Sanità è un tema molto importante la salute è il bene più prezioso e va tutelato ad ogni costo. Sarà mia priorità impegnarmi per attuare tutte le possibili contromisure per invertire la rotta. Per quanto concerne la riapertura dei punti nascita, ritengo che sia prioritario fare nascere i bambini in montagna, sarebbe davvero forse più importante incentivare il ripopolamento e allora sia la maternità che la ginecologia potrebbero essere punti di forza per gli ospedali del nostro Appennino.  

Infrastrutture e grandi opere: alcune delle criticità del Parmense sono sicuramente quella legate al ponte di Colorno-Casalmaggiore e al dissesto idrogeologico in montagna. Quali proposte porterete in Regione nel merito? Altro grande nodo è quello della Ti.Bre: quale sarà la vostra proposta, per ciò che riguarda i territori del Parmense?

La realizzazione del nuovo  ponte di Colorno Casalmaggiore  e la Tirreno Brennero sono due fra le infrastrutture di assoluta priorità da calendarizzare, senza dimenticare la Pontremolese per il nostro territorio provinciale. Il primo deve essere oggetto di rifacimento, date le problematiche strutturali: la Regione dovrà attivare stretti e costanti contatti con il Ministero per accelerare ogni procedura  per arrivare con adeguata tempistica ad una infrastruttura fondamentale sia per il territorio parmense che per  l’Emilia e anche la Lombardia.  Sottolineo l’importanza della TIBRE, il corridoio di collegamento fra il Brennero e il porto di La Spezia, un’opera strategica che faciliterà trasporti e commercio. Un’infrastruttura che deve essere terminata  per non aggiungersi a tutte quelle opere incompiute che sono diventate ormai una costante nel nostro territorio. Le infrastrutture sono fondamentali veicoli di sviluppo. Il dissesto idrogeologico, che mina certamente  la stabilità delle infrastrutture,  è un problema tristemente noto, un problema serio anche per l’Emilia Romagna, considerato che il 40% del territorio è appenninico, pur nella sua diversificazione. Occorre puntare sul contrasto al fenomeno dello spopolamento, sulla sinergia delle varie istituzioni-pubblico, mondo degli imprenditori e società civile per attivare politiche di gestione territoriale basate sulla  prevenzione e valorizzazione,, occorre creare i presupposti perché le imprese possano investire, creando le condizioni per il ripopolamento. Riguardo questo obiettivo occorrono concrete azioni a favore di quanti vi risiedono e di quanti vi si vogliono insediare , agevolando le ristrutturazioni di  edifici esistenti, garantendo i presidi fondamentali – guardie mediche, uffici postali, linee di trasporto per i collegamenti da e verso i centri urbani – a fronte della richiesta ai residenti di impegnarsi nell’avere cura dei territori  circostanti  attraverso adeguate manutenzioni – con riferimento anche alla corretta regimazione delle acque, che contrasta frane e smottamenti  – volta alla loro salvaguardia.

Sicurezza e riqualificazione del centro storico e dell’economia di quartiere: un breve bilancio di quella che è la situazione attuale di Parma città e i possibili interventi che possono essere portati dalla vostra lista in Regione per migliorare questi aspetti.

La sicurezza nella città di Parma è ancora un’emergenza che merita di essere affrontata in maniera adeguata ed efficace. Se saremo eletti ci impegneremo affinchè in Regione venga previsto un assessorato dedicato alla sicurezza, che possa essere un punto di riferimento e supporto non solo per le città capoluogo ma per tutti i comuni del territorio regionale, i quali devono essere sostenuti attraverso finanziamenti da investire sulle risorse tecnologiche, sul  potenziamento del capitale umano, sulla formazione e sulla riqualificazione delle zone di maggiore degrado al fine di contrastare i fenomeni di  criminalità ed aumentare nei cittadini coesione sociale e senso di appartenenza. Occorrono politiche coordinate e trasversali alle varie istituzioni preposte per creare strategie mirate e capaci di rinnovarsi adeguandosi al rapido evolversi dei contesti sociali, per promuovere l’esercizio di buone pratiche, sicurezza partecipata,. responsabilizzazione della cittadinanza. Quartieri curati, vissuti e popolati sono il presupposto per garantire maggiore sicurezza. Le iniziative nei piccoli centri, nei vari quartieri devono essere sostenute e promosse.

Il commercio di vicinato del territorio è messo a dura prova da diversi fattori:

  • Mercato “on-line“ o e-commerce
  • Desertificazione dei centri storici per eccessiva tassazione e fiscalità e
  • Proliferare di centri commerciali limitrofi alle città e medi centri urbani

L’obiettivo è ovviamente quello di proteggere il negozio “Off Line” quello che funge anche da presidio sulla microcriminalità, una luce accesa, un passaggio costante di persone, un decoro urbano scoraggia indubbiamente il verificarsi di fatti criminosi. Per garantire ciò e sostenere il piccolo imprenditore bisogna innanzitutto far leva sulle tassazioni, o sostenere con contributi o finanza agevolata le attività stesse. Siamo anche coscienti del fatto che esistono, soprattutto nei grandi centri urbani cifre per affitti che spesso sono sproporzionati e insostenibili, l’industria pertanto del commercio tradizionale è caratterizzata dalla necessità di coprire alti costi fissi che si traducono in erosione del fatturato. A questo punto misure concrete di intervento anche della Regione si dovrebbero mettere in atto attraverso aiuti concreti e strumenti di facile applicazione iniziando dalla “sburocratizzazione”; non saranno certo i bandi per finanziare l’acquisto di arredi o ristrutturazioni, ma piuttosto: abbassamento della TARI; politiche mirate e concrete come una gestione sostenibile delle città agevolando la mobilità delle persone e delle merci con parcheggi e navette gratuite; limitazione della costruzione di nuove aree commerciali ma piuttosto recupero delle aree sfitte all’interno dei centri storici; sostenibilità dell’ambiente dotando le città di biciclette elettriche e piste ciclabili che siano degne di questo nome, infrastrutture e abbattimento delle barriere architettoniche; lotta all’abusivismo sia del mercato in sede fissa che del mercato.

Un’altra tematica, alla luce di Parma Capitale della Cultura ma non solo, è quella che riguarda le attività culturali e il turismo: di cosa avrebbe bisogno la nostra Provincia per far sì che il “lancio” di Parma 2020 non si concluda a fine anno ma possa proseguire anche in futuro, assicurando stabilità in questi due ambiti, strettamente legati tra loro? 

Il turismo è linfa per una città ma anche per un territorio, auspico che Parma 2020 possa diventare un volano per tutte i centri della nostra provincia. Ritorno anche all’argomento montagna, insomma un marketing territoriale che tenga conto di tutte le realtà provinciali, a sostegno anche dei centri termali come Salsomaggiore e Tabiano bisogna pensare a modelli di turismo diversi, ormai il termalismo ha perso risonanza anche perché altri centri termali hanno adottato politiche di promozione più vincenti e convincenti, quindi se abbiamo un territorio così piacevolmente vario , con borghi e castelli, paesaggi e natura perché non lanciare un turismo legato all’enogastronomia,  alle piste ciclabili e con percorsi attraverso una Via Francigena più sicura e più tutelata con fondi che siano gestiti direttamente dai comuni e non dalla Regione.

Una questione sempre attuale è quella della sostenibilità ambientale: che posizione dovrebbe prendere, secondo la vostra lista, la Regione per ciò che riguarda tematiche che fanno discutere i cittadini come l’inceneritore a Parma, la fabbrica Laminam a Borgotaro e la bioplastica a San Quirico?

L’ambiente va assolutamente tutelato e con esso la salute degli abitanti. Difficile tutelare assieme anche le attività produttive: servono tavoli di concertazione in cui la Regione faccia da garante per tutte le istanze, meno frammentazione di Enti e più decisioni vincenti.

Concludiamo con un invito al voto ai parmigiani: perché dovrebbero scegliere la vostra lista?

La nostra lista è fatta da persone che vivono nel territorio e lavorano in ambiti diversi, rappresentando una equilibrata competenza, sia per militanza politica sia per professionalità, anche amministrativa.   

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