E’ stata pubblicata sull’apposito portale del Parlamento Europeo la petizione di cittadini e associazioni per chiedere la revoca del finanziamento statale per l’allungamento della pista dell’aeroporto di Parma. La petizione era stata oggetto di audizione a Bruxelles, presso la competente Commissione PETI del Parlamento, lo scorso 22 gennaio. In quella sede, la Commissione parlamentare aveva ritenuto meritevoli di approfondimento i rilievi in merito al rispetto delle norme sulla qualità dell’aria e sugli aiuti di Stato e deciso di mantenere aperto il fascicolo chiedendo alle direzioni tecniche della Commissione Europea di produrre una risposta scritta. 

Su richiesta della deputata dei Verdi Europei Rosa D’Amato, era stato deliberato di scrivere al Ministero dei Trasporti italiano per avere chiarimenti con particolare riguardo al rispetto del limite dei 200.000 passeggeri previsto dal regolamento europeo sugli aiuti di Stato. A distanza di un mese, la petizione viene ora pubblicata on-line dando la possibilità, a chiunque sia interessato, di sostenerla aggiungendosi così agli iniziali promotori. Per fare questo basta registrarsi sul portale del Parlamento Europeo ( https://www.europarl.europa.eu/petitions/it/home ) e aderire alla petizione che può essere rintracciata con il numero 1132/2023. 

In un momento in cui la Pianura Padana, Parma compresa, si ritrova ai primi posti a livello mondiale per l’inquinamento dell’aria, invitiamo tutte le cittadine e i cittadini di Parma ad aderire alla petizione per esprimere la propria contrarietà a un progetto impattante per l’intero territorio che non potrà che incrementare l’inquinamento e deteriorare la qualità di vita degli abitanti“, scrivono in una nota i cittadini del Comitato No Cargo.

Cogliamo inoltre l’occasione per chiedere a So.Ge.A.P. se non ha nulla da dichiarare in merito alle notizie uscite di recente su alcuni organi di stampa nazionali relative ad indagini per riciclaggio di denaro che vedrebbe tra gli altri coinvolto il direttore finanziario della società. Come riportato anche nel testo della petizione, ricordiamo che nel 2019 l’allora principale azionista della società, la Meinl Bank, ha subito la revoca della propria licenza bancaria da parte della BCE per gravi e ripetute violazioni delle norme europee in materia di antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo. Visti i trascorsi, riteniamo che sia dovuto un chiarimento da parte di So.Ge.A.P. sulla fondatezza o meno delle notizie di stampa e sulla eventuale posizione che intende assumere a propria tutela“, conclude la nota.