L’imperatrice Maria Luisa d’Asburgo-Lorena è passata alla storia come moglie di Napoleone Bonaparte. I due si sposarono nel 1810 per volontà del padre della duchessa Francesco I, che così sancì la pace tra la Francia e l’Austria. Dal 1814 poi, in seguito al Congresso di Vienna, Luisa d’Asburgo divenne ufficialmente governatrice dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, sui quali ha regnato fino al 1847: durante il periodo fu chiamata Maria Luigia, nome adattato per il popolo italiano, che le attribuì anche l’appellativo di buona duchessa. A Parma tuttavia, Maria Luigia condivise il Ducato con Adam Albert von Neipperg, che divenne prima suo amante e poi il suo secondo marito. Le nozze consacrarono un amore clandestino, ma forse più spontaneo e sincero di quello con l’imperatore Napoleone. Un amore che contribuì alla fioritura culturale della città Ducale.

Era il 1814 quando i due si conobbero: Napoleone era stato esiliato all’Isola d’Elba, e Francesco I incaricò il generale Neipperg, il conte con l’occhio bendato, di proteggere la figlia Maria Luisa, rimasta da sola. Tra i due scattò dopo poche settimane ammirazione e amore, tanto che la Duchessa non andò all’Elba a trovare il marito, ma anzi confessò i suoi sentimenti al generale, con il quale iniziò una relazione segreta. Il conte di Neipperg, italianizzato dal tedesco Neue Berg come Montenuovo, iniziò la carriera da militare ad appena 16 anni ed era anche un buon diplomatico e amministratore: Maria Luigia auspicò quindi che la potesse affiancare ufficialmente nella reggenza. L’occasione capitò quando Napoleone, fuggito dall’isola toscana, visse la sua Caporetto a Waterloo, quando rimase sconfitto nella battaglia contro varie potenze europee alleate. Mentre il più grande imperatore francese toccava il suo declino, i due amanti poterono far trionfare il loro amore, governando insieme i ducati.

Il matrimonio fu celebrato l’8 agosto 1821 – esattamente due secoli fa -, qualche mese dopo la morte di Napoleone, avvenuta il 5 maggio a Sant’Elena, con nozze morganatiche e segrete, dato che Neipperg era di rango inferiore rispetto alla Duchessa. Sebbene i coniugi avessero già due figli, Albertina e Guglielmo Alberto di Montenuovo, questi erano considerati illegittimi, ma dopo il matrimonio si trasferirono in una dépendance di Palazzo Ducale per abitare vicino ai genitori. La città di Parma intanto visse nuova vita: con il coronamento dell’amore tra l’Asburgo-Lorena e Neipperg, furono molti i provvedimenti presi per gestire il territorio. Maria Luigia si affidava quasi completamente alla cultura e alle capacità del marito, autore di un vero e proprio capolavoro politico per rinnovare la città.

Già nel 1816 furono acquistati più di tremila preziosissimi volumi per la Biblioteca Palatina e nel 1820 venne rinnovata l’Accademia Nazionale di Belle Arti; inoltre venne promulgato il Codice civile degli Stati di Parma, Piacenza e Guastalla. Uno degli episodi più significativi durante il governo di Neipperg, fu tuttavia quello legato al gruppo di Carbonari, che si era formato intorno al 1820 nella città. Il generale, invece di usare la forza e la violenza, che avrebbero certamente sparso sangue e morte, decise di mantenere l’ordine pubblico, proteggendo addirittura alcuni agitatori dal duca di Modena Francesco IV: la sua non-violenza e pacatezza lo distinsero quindi in quel periodo in cui i moti rivoluzionari del 1820-21 mettevano in crisi le amministrazioni di diverse città europee. Il matrimonio tra i due amanti durò comunque soltanto qualche anno: nel 1829 il generale spirò e Maria Luigia si risposò con il suo maggiordomo maggiore.

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