Come previsto dal programma, la celebrazione del 25 aprile a Parma, è iniziata con la consegna di una medaglia di riconoscimento al partigiano Bruno Spadini. A consegnarla il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, insieme al presidente del Consiglio comunale, Alessandro Tassi Carboni, e alla presenza delle Associazioni Partigiane e dell’ISREC, Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea. Nel rispetto delle misure di sicurezza anti-covid, la città ha così voluto ricordare il ruolo della Resistenza nella giornata dedicata al ricordo della Liberazione.

Bruno Spadini, nome di battaglia “Bruno”, classe ’22, è stato il primo ad entrare a Parma il 25 aprile, in una piazza Garibaldi ancora in mano tedesca. La sua storia è quella dei giovani degli anni ’20, venne arruolato nell’esercito italiano e trasferito prima a Trieste e poi a Pinerolo. La sua storia cambia quando nel ’43 giunge voce in caserma che le truppe tedesche vogliano mandare i soldati nei campi di concentramento. Da qui un periodo di fuga, in cui dovette nascondersi insieme ad altri compagni. Dopo essersi presentato al Distretto per l’ingiunzione ad arruolarsi alla Repubblica di Salò, dovette prendere la scelta.

Inizia così ad avvicinarsi alla Resistenza e un periodo fatto di spostamenti tra i monti dell’Appennino. Risparmiati dal rastrellamento del ’44, Spadini torna con il suo gruppo a Trevignano, dove fondano la III Brigata Julia. Raggiungono Parma, dove gli americani erano già pronti ad entrare e proprio lui fu il primo ad indicare la strada. Per la celebrazione del 25 aprile è stata portata la bandiera originale della III Brigata Julia. Alla veneranda età di 98 anni, Bruno Spadini con grande lucidità rievoca qualche momento della Liberazione, seppur con il dispiacere, che più pesa agli anziani, delle restrizioni dovute all’emergenza covid, affermando che La libertà è una grande cosa.

© riproduzione riservata