Aprirà a Modena, si spera in tempi brevi, un centro di recupero per orsi bruni maltrattati, feriti o in cattività. Il progetto è stato avviato dal Centro Fauna Selvatica “il Pettirosso” di via Nonantola, con la collaborazione del Comune di Modena, prevede l’inserimento di cuccioli ed esemplari adulti all’interno dell’area con l’obiettivo di reinserirli in natura non appena possibile. Al massimo si potranno ospitare tre o quattro orsi per volta, questi proverranno da Lituania, Iran, Albania e Grecia – Paesi in cui i plantigradi vengono utilizzati come attrazioni nelle fiere, o vengono rinchiusi all’interno di gabbie -, ma anche dal Trentino. “Tutto è nato dal fatto che gli spazi destinati agli animali selvatici sono sempre meno – spiega Piero Milani, responsabile del Centro Il Pettirosso -. Abbiamo pensato di fare qualcosa di etologicamente valido, visto che in Italia etologia e strutture non sempre vanno a braccetto e queste non sono sempre fiori all’occhiello“.

Gli animali – prosegue – abbiamo visto che scappano da queste strutture, ma se un animale sta bene all’interno della struttura è sicuro che non scappa, questo me lo ha insegnato quello che io stimo come uno dei migliori veterinari al mondo. Proprio per questo ci è venuto in mente di avviare questo progetto, ma io già dall’abbattimento dell’orsa Daniza (fatto che risale al 2014, ndr) e dall’ideazione de Il Pettirosso ho pensato di creare questa struttura per aiutare questi animali“.

Il Comune di Modena e i responsabili del Centro Fauna Selvatica hanno già individuato un’area di quasi 18mila metri quadri per la realizzazione del progetto, dove è prevista anche una sezione dedicata ai cuccioli. “Nel 2019 due cuccioli sono rimasti orfani in Abruzzo – racconta Milani -, e qui avrebbero la possibilità di essere ospitati al riparo in attesa di essere reinseriti in natura una volta autosufficienti. Tuttavia, gli orsi che non potranno essere reinseriti resteranno all’interno del Centro, come prevede la normativa. Il recinto, che vedrà l’installazione sia dell’elettrificazione sia di un muro anti scavo di due metri, dovrà essere adeguato, per motivi di sicurezza, a tutte le casistiche possibili“.

Un’area boschiva con cascate e laghetti per gli orsi bruni

Complessivamente il Centro Fauna Selvatica è di 80mila metri quadri, di cui 30mila di bosco. Per la realizzazione del centro di recupero degli orsi bruni l’area boschiva di radura verrà implementata: sarà quindi ricca di bacche, rosa canina e specie arboree dedicate. Saranno presenti dei corsi d’acqua, delle cascate e degli specchi d’acqua per il bagno. “Noi siamo pronti da qualche anno – ammette il responsabile -, ora finalmente siamo in fase di progetto, che verrà inviato a Roma al Ministero, poi se tutta va bene chiederemo le dovute autorizzazioni per le recinzioni e dopodiché partiremo con la realizzazione. Purtroppo non possiamo dare tempistiche certe, perché non dipende da noi: però una volta sbrigata la burocrazia penso che in un paio di mesi si possa realizzare tutto quanto“.

Un progetto che verrà realizzato a carico del Centro, “senza finanziamenti pubblici – come ricorda Milani -. Più o meno ci costerà 250mila euro, che abbiamo potuto spendere grazie ai nostri sostenitori e alle quote del cinque per mille. Ringrazio quindi tutti coloro che hanno creduto nel progetto e rinnovo l’invito a sostenerci, perché grazie al supporto che ci viene fornito ogni anno siamo in grado consentire il recupero e garantire il soccorso a 5mila animali feriti e in difficoltà, che poi vengono reinseriti in natura“.

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