Dal 12 aprile all’11 ottobre 2021 la Piazza Garibaldi di Parma diventerà la sede per l’installazione architettonica della “panchina Post-Pandemica“. Intento di questa iniziativa è quello di far riflettere sulla pandemia e sul periodo che stiamo vivendo. Frutto delle menti di tre giovani ragazze parmigiane, Francesca De Angelis, Francesca Giannini e Alice Giroldini, e prevede la disposizione di dieci panchine e otto piante per un totale di 130 metri di area occupata in cui l’uomo e la natura saranno il tema centrale, e che cambierà conformazione ospitando attività progettate ad hoc. “Prenderà vita un salotto inedito, un luogo di confronto, di dialogo, quello che la cultura non riesce ad essere da troppi mesi” – spiega l’assessore alla Cultura di Parma, Michele Guerra, aprendo la conferenza stampa di presentazione di uno dei progetti vincitori di ThinkBig, luogo di idee promossa dalla Fondazione Cariparma.

“La panchina post-pandemica rientra in un ampio progetto, quello di ThinkBig, che si propone di dare occasioni per rappresentare e concretizzare idee ed iniziative giovani. L’appuntamento con le panchine coglierà l’esigenza contemporanea di riprendere la naturalezza della socialità. Il fatto che avverrà in un luogo pubblico, così centrale e significativo darà valore al gesto, rappresenterà lo slancio verso la voglia di ritrovarsi, di riprendere là dove abbiamo dovuto fermarci” ha sottolineato Daniele Pezzali.

L’idea di questa panchina post-pandemica nasce da una domanda e lo spiegano le ideatrici De Angelis, Giannini e Giroldini. “Terminato il lockdown – si chiedono – come sarà possibile la riabilitazione della città per permettere il re-incontro dei cittadini dopo lunghi mesi di distanziamento, per rielaborare la pandemia insieme?”. Partendo da questa domanda, le tre menti dell’installazione prevedono un progetto dalla forma di un divano, l’oggetto simbolo dello spazio quotidiano che ha ospitato tutti durante il lungo periodo di isolamento domestico. “Il fenomeno Covid, con i suoi effetti sociali – spiegano le tre giovani – sono stati globali e lo abbiamo immaginato dedicato a Parma, ma anche come laboratorio aperto al mondo, in grado di essere recepito nel suo spirito, nella sua simbologia e nel suo format anche in molti altri luoghi”.

Il monumento cambierà nel corso del tempo la sua composizione: i moduli della panchina post pandemica cambieranno posizione insieme agli alberi, che sono parte integrante del modulo stesso. La motivazione simboleggia ognuna delle fasi che ci hanno visti protagonisti durante tutto l’anno dallo scoppio della pandemia. Avverrà una narrazione dei passaggi salienti che ha vissuto e che sta ancora vivendo la collettività. Sarà teatro di eventi che permetteranno una riflessione accurata tra cui una performance artistica e una ricerca per un percorso educativo che si svolgerà in autunno nelle scuole secondarie di primo grado. “La performance, diretta da Alice Giroldini e co-prodotta dal Centro Teatrale Mamimò, è pensata per uno spettatore alla volta, sia per garantire sicurezza e distanziamento, sia per riflettere sui fattori sociali, culturali e mediali che condizionano la costruzione stessa del senso di vicinanza tra le persone”.

Durante i sei mesi di vita dell’installazione, verrà chiesto alla cittadinanza di diventare parte integrante ed attiva del monumento; verranno infatti pubblicate sul sito dell’iniziativa e sui relativi profili social delle ragazze, una serie di call to action che inviteranno il cittadino ad agire e a compiere attività all’interno delle stesse panchine “con l’obiettivo primario di riflettere sul presente per immaginare un nuovo futuro”, vivendo il posto come un luogo di ritrovo familiare, per poter immaginare un futuro nuovamente insieme. D’altronde è proprio così che viene spiegata la panchina Post-Pandemica dalle tre ideatrici del progetto: “Il salotto nella piazza della nostra città. Un luogo privato in uno spazio pubblico. Un divano a cielo aperto”.

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