Pecchia in vista dello Spezia:
Credits Photo Parma Calcio

Il mister crociato Fabio Pecchia torna nella città dove ha raggiunto una storica promozione in Serie A. Domani ci sarà un match fondamentale per mantenere il primato contro la Cremonese: “Sono felice di ritornare, di rivedere tante persone alle quali ho chiesto molto e mi hanno dato molto. Ci siamo scambiati molte cose, bello, grande emozione. Una partita nella partita. Ma quando l’arbitro fischierà l’inizio, ci sarà solo da pensare alla partita sul campo. Siamo agli antipodi come filosofia, noi ancora più giovani dell’anno scorso e del campionato, dall’altra parte giocatori che sono uomini maturi. Ti dà qualcosa, ti toglie altro, ma noi dobbiamo tenere conto delle nostre caratteristiche e qualità. Troveremo un bell’ambiente, uno stadio che spinge e sul campo noi dobbiamo pensare a fare la partita. Senza snaturarci, ma tenendo conto degli avversari. Affrontiamo una squadra che è una big del campionato, una formazione esperta, totalmente diversa da quella che ho preso io. Se vogliamo fare un paragone, quella Cremonese era un bambino che è cresciuto ed è culminata con una storica promozione.

Ora è una squadra con giocatori esperti, che hanno un vissuto e vengono dall’esperienza della Serie A, questo ha dato molto ai giocatori. Noi dobbiamo affrontare una partita sul campo, una vera e propria prova di forza. Quello che è stato fino ad oggi del campionato ha un valore fino a un certo punto, buoni risultati ma alziamo continuamente l’asticella. Non siamo neanche a un quinto del campionato, quindi è troppo presto per creare e fare dei bilanci. Chi toglierei alla Cremonese? Li conosco quasi tutti, toglierei Castagnetti. Uomo di Parma, cresciuto in queste terre. Abbiamo ancora qualche ora per preparare il match, mi fa piacere che abbiamo un gruppo in buone condizioni, farò delle scelte in base al tipo di gara e dell’avversario. Colak ha fatto una partita importante, giocare con Bonny o lui sono totalmente diversi con caratteristiche diverse. Mi piace assemblare la squadra, tenendo conto di tante caratteristiche. Turnover? Mi piace poco questa parola, preferisco parlare di gestione delle risorse. Con il Bari le scelte sono state fatte per giocare per vincere quella partita, domenica le scelte saranno fatte per questo. Terrò conto delle energie fisiche e mentali utilizzate. La gestione della partita, la squadra deve aumentare e continuare ad alzare l’asticella. Noi giochiamo in Serie B, c’è un momento in cui l’avversario prende il sopravvento. Il Bari a un certo punto ci ha messo alle corde, noi dobbiamo saper fare con sacrificio, con spirito, con voglia, con umiltà, la fase di non possesso. E l’abbiamo fatta molto bene. Il campionato ci costringerà fare partite sporche, di sacrificio, dovremo essere bravi a saper soffrire. Domenica affrontiamo una squadra con dei big e tutti insieme, in quei momenti, dovremo essere bravi a lavorare.

Vzquez? Lo conoscono meglio i miei ragazzi, con alcuni di loro ha giocato due anni. Dipenderà da come gestiremo la palla. Parlare poi dell’anno scorso, mi sembra quasi fuori luogo. Ma di Franco posso dire che mi ha dato tantissimo, al di là dei numeri. Gli ho chiesto molto, in mezzo al campo, ha giocato da punta, da trequartista, e in campo mi ha dato tutto quello che poteva. E se i ragazzi stanno facendo quello che vediamo tutti, c’è anche del lavoro di Franco in questo. Gli sono grato, mi ha dato una grande mano nel lavoro, è stato un autentico professionista di livello e di qualità. Tutti sono divisivi, ma io di Franco posso solo che parlare bene“.