Come anticipato da Repubblica ieri sera e da Open stamattina, il nuovo Dpcm illustrato ieri sera dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha creato una frattura tra Governo e Anci. Il motivo Nel corso della conferenza stampa di ieri, infatti, il Premier ha spiegato che in caso di assembramenti nelle strade o nelle piazze dei centri urbani spetterà ai sindaci disporre le chiusure. La mossa tuttavia è sembrata una forma di deresponsabilizzazione ed uno “scaricabarile”, come sostenuto dal presidente di Anci, Antonio Decaro. Tuttavia, sempre ieri sera ci sarebbe stata una telefonata tesissima fra Conte e Decaro, da cui poi la correzione del testo del decreto, da cui sarebbe sparito il riferimento ai sindaci.

Il passaggio in cui Palazzo Chigi avrebbe corretto il tiro è questo: “Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21.00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”. Nei confronti del Dpcm è stato molto critico e duro il Presidente di Anci: “Mettetevi nei miei panni – spiega – da stamattina i cittadini cominciano a chiedermi di chiudere questa o quella piazza perché c’è casino. E come riusciamo poi a controllare la situazione con i quattro vigili che abbiamo di sera?“.

Pizzarotti: “Nuovo Dpcm non è un passaggio drastico, ma servono più risorse”

Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma e vicepresidente di Anci, ha chiesto più risorse se la responsabilità dovesse passare in mano ai Sindaci italiani. “Ai sindaci si destina la responsabilità di vigilare sulla condotta dei cittadini rispetto al nuovo Dpcm, ma se mi si chiede di vigilare, al tempo stesso, mi si devono dare le risorse necessarie per farlo. Il nuovo dpcm non è un passaggio drastico verso una situazione che alcuni definiscono addirittura di “coprifuoco”, termine per me sbagliato e davvero inopportuno. È semmai un regolamento che dovrebbe far comprendere a tutti noi il peggioramento della situazione causato dall’aumentare dei casi di Covid. Siamo sempre lì: la situazione va gestita e dobbiamo farlo tutti, in questa battaglia ognuno di noi è fondamentale“.

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