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Quartieri, viaggio nel Centro Storico: “Il Comune dovrebbe ascoltare di più” | INCHIESTA

Da un punto di vista puramente turistico, Parma è senza dubbio una città piena di…

Da un punto di vista puramente turistico, Parma è senza dubbio una città piena di meravigliosi luoghi da visitare: basti pensare alla Cattedrale di Santa Maria Assunta in Piazza del Duomo oppure al Palazzo della Pilotta, dove al suo interno il visitatore può essere travolto dalla bellezza del Teatro Farnese e dalla Galleria Nazionale di Parma, una delle migliori pinacoteche d’Italia. Tuttavia, le condizioni del Centro storico dividono il pubblico parmigiano: alcuni ritengono che i problemi siano molteplici e gravi, incitando il Comune a prendere provvedimenti nel tentativo di risolverli o quantomeno attenuarli; altri invece sostengono che, come in ogni città italiana, la presenza di qualche criticità sia inevitabile e che il Comune non possa fare più di quanto stia già facendo per migliorare le condizioni del centro cittadino. Ma di quali questioni stiamo parlando? Molti negozianti delle vie del Centro storico (via Cavour, via Repubblica, via Mazzini, Piazza Garibaldi e Piazza Ghiaia) ci hanno raccontato quello che succede quotidianamente nei pressi del loro negozio, con la speranza che possa servire all’Amministrazione come spunto per migliorare il benessere dei cittadini.

Sicurezza costantemente minacciata: “Servono maggiori controlli”

Secondo molti commercianti, uno dei problemi più significativi del centro storico è la sicurezza: molti hanno dichiarato di non sentirsi totalmente tranquilli sul proprio posto di lavoro, considerando alcuni episodi spiacevoli sin troppo ricorrenti: infatti, durante la notte, in via Cavour e in via Mazzini sono molto frequenti i furti con scasso da parte sopratutto delle cosiddette baby gang, ovvero la principale minaccia alla sicurezza secondo molti negozianti. Se si pensava che questo fenomeno appartenesse ormai al passato e fosse stato esaltato soltanto in ottica elezioni, le attività commerciali del centro cittadino smentiscono tutto ciò: per loro le baby gang esistono ancora e sono sparse un po’ ovunque per la città, specialmente vicino alle fermate dei mezzi pubblici. Una commerciante di via Mazzini ha dichiarato che “questi ragazzini usano un linguaggio volgare, sono molto molesti, aggressivi, spingono le persone e sputano agli anziani: un comportamento veramente vergognoso e maleducato”.

Nonostante pare che questi ragazzini minorenni (per quanto maleducati) non abbiamo praticamente mai esercitato una violenza evidente nei confronti dei passanti, la loro presenza costituisce un importante danno a livello commerciale, in quanto disincentiva le persone a recarsi in centro per fare qualunque tipo di acquisto: “Le persone non si sentono più al sicuro a venire in centro, una zona ormai conosciuta per i frequenti episodi di microcriminalità. Per tali ragioni, le persone preferiscono acquistare nei centri commerciali fuori dal centro o direttamente in altre città”. Cosa si potrebbe fare per risolvere il problema delle baby gang? Una commerciante ha le idee chiare: “è importante trovare degli spazi per riunire questi ragazzi e farli dialogare tra loro, invece si trovano fuori dove c’è di tutto e per ingenuità o ribellione prendono la strada sbagliata. Se ci fossero delle aree diverse dedicate a loro si potrebbero integrare ulteriormente nella società (ciò che facevano una volta gli oratori); tuttavia, il percorso deve iniziare da loro: si devono rendere conto di fare cose sbagliate. Gli insegnanti e il Comune possono fare qualcosa per questi ragazzi, ma il più deve essere fatto dalle loro famiglie”.

 Alla luce di questa situazione, è lecito chiedersi come si comportino i servizi di vigilanza: stando ad alcuni questi ultimi non garantiscono un controllo efficace, in quanto controllano le zone sbagliate in orari della giornata sbagliati; ad esempio, come è stato riferito da una negoziante, in Piazza Ghiaia le pattuglie dei carabinieri vengono piazzate il Giovedì, momento in cui i negozi sono chiusi. A ragion di ciò, vista la difficoltà di garantire un servizio H24 e in tutte le zone, c’è chi ritiene che si dovrebbe investire in soluzioni telematiche come le videosorveglianze, in quanto le quella presente oggi “non è all’altezza”. In Piazza Garibaldi la vigilanza è presente in gran parte della giornata: per alcuni questo è positivo in quanto demotiva i malintenzionati dal compiere azioni illecite in piazza, mentre altri credono che non ci dovrebbero essere delle postazioni fisse poiché in questo modo i poliziotti non potranno mai sapere cosa succede dietro all’angolo: “a mio avviso dovrebbero girare continuamente, solo così i malintenzionati si sentiranno costantemente insicuri prima di compiere chissà quale illecito”.

Per quanto riguarda invece Piazza Ghiaia, tutti stanno gradendo il servizio di street tutor inaugurato dal Comune lo scorso anno, il quale consiste nel controllo, il monitoraggio e la prevenzione della zona da parte di personale qualificato e indicativamente della stessa età dei trasgressori, di modo che possano entrare in empatia con questi ultimi. Nonostante ciò, tutto questo per molti non basta: “Il Comune deve assolutamente aumentare e migliorare i controlli, dato che è una vergogna che la gente non si senta più sicura a venire in centro e che di conseguenza quest’ultimo venga sempre più svalorizzato”.

Viabilità: parcheggi e aree pedonali che fanno discutere

Per molti parmigiani, ad allontanare le persone dal centro non è solamente la presenza di baby gang o malintenzionati, ma anche la carenza di parcheggi gratis e nelle vicinanze dei negozi. Si tratta di un problema non tanto per i negozianti, i quali sono abituati a recarsi sul proprio posto di lavoro a piedi o in bicicletta, ma sopratutto per i potenziali clienti: “Le persone che hanno grandi borse di ciò che comprano sono costrette a portarsele dietro per tutto il centro perché non ci sono dei servizi di parcheggio economici e a portata di mano, questo crea disagi non indifferenti”. Questo problema si attenua durante il weekend, ovvero quando i parcheggi a pagamento durante la settimana diventano gratuiti; tuttavia, molti commercianti ritengono che la situazione riguardante i parcheggi comprometta fortemente le vendite, spingendo i consumatori ad acquistare nei grandi centri commerciali fuori dal centro.

Oltre a ciò, alcune zone del centro si trovano in ZTL ed è necessario un pass specifico per accedervi; oltre che essere molto affascinanti da un punto di vista turistico, le numerose persone che risiedono in queste zone sono costrette a parcheggiare fuori dalla ZTL (per evitare di pagare una cifra “spropositata”) e in parcheggi distanti kilometri dalle loro abitazioni: “Non va bene che i residenti del centro debbano parcheggiare lontano dalla propria abitazione per la mancanza di un parcheggio adeguato, posti che magari vengono occupati da chi non dovrebbe starci”. Per quanto poche persone credono che parcheggi come il Goito e il Toschi siano abbastanza centrali se pur cari, la maggior parte dei negozianti ritiene che il Comune dovrebbe agevolare le persone che desiderano venire in centro, realizzando nuovi parcheggi economici e in aree che non vengono utilizzate.

Allo stesso tempo, la scelta dell’Amministrazione di pedonalizzare via Mazzini, piazza Garibaldi e via Repubblica per i 3 weekend del periodo pre-natalizio divide ancora oggi il pubblico parmigiano. Per alcuni è stata una mossa vincente sia perché ha ridotto l’inquinamento provocato dalla circolazione di veicoli sia perché “vedere tutti i parmigiani riuniti sotto l’atmosfera natalizia è stato bellissimo. Oltre ad aver portato turisti, questa decisione ha permesso di respirare lo spirito parmigiano”. Altri invece sono totalmente in disaccordo con la decisione del Comuneche è stata definita “ridicola”: “in primis è stato sbagliato il periodo, se è freddo la gente non è incentivata ad uscire di casa, anche se eravamo a Natale. Oltretutto ha piovuto, quindi non c’era proprio nessuno. Se la volevano fare andava fatta in primavera, non di inverno dove si rischia che non venga nessuno”. 

Inoltre, sembra che le informazioni non sono state comunicate in maniera corretta: “Molte persone hanno letto ‘blocco autobus’, quando in realtà la circolazione era limitata soltanto all’anello intorno a via Mazzini. È chiaro che così qualcuno capisce che gli autobus non ci sono e di conseguenza non viene in centro se non in macchina, il che ha portato alla congestione del traffico dove si sono creati dei disagi. La pedonalizzazione avrebbe funzionato se fosse stata fatta in maniera diversa, così è stata ridicola”. Infine ci sono coloro che approvano la pedonalizzazione anche se quest’ultima doveva riguardare tutto il tratto di strada e non solo una parte: “Doveva essere fatta dal ponte fino alla fine, poiché in quel modo ha sovraccaricato il traffico, fatta come è stata fatta non è servita a niente”.

Commercio: perché aumentano le chiusure di negozi?

Problemi come la carenza di sicurezza e di spazi adibiti a parcheggio influenzano fortemente il commercio: infatti, molte persone preferiscono recarsi nei centri commerciali in periferia anziché nei negozi presenti in centro, motivo per cui molti di questi ultimi riescono a vendere sempre meno e rischiano di chiudere da un giorno all’altro. Ad ogni modo, le chiusure di attività commerciali sono aumentate negli ultimi anni anche per altre ragioni: in primis, sostenere un’attività in centro è difficile visti i costi elevati di affitto, i quali di conseguenza condizionano anche l’assunzione di personale: “La riduzione degli affitti permetterebbe un’assunzione maggiore di personale”. Allo stesso tempo, il Covid ha rappresentato un ostacolo difficile da superare per le piccole – medie imprese, in quanto i debiti da risanare ancora oggi mettono in difficoltà diverse aziende. Tutto questo porta i negozianti presenti in centro a spostarsi in periferia per “salvare” la propria attività commerciale, “questa è per noi una scelta forzata: le persone non spendono più come prima, non ci sono più incentivi da parte del Comune che invoglino i clienti ad andare in centro. Oltretutto, il Comune non ci ha mai aiutato con alcuna agevolazione, eccetto per una riduzione della percentuale della TARI durante il Covid”. 

Ma che cosa potrebbe fare il Comune per incentivare le persone a venire in centro ad acquistare nei piccoli negozi? Un commerciante di via Cavour ha voluto esprimere il suo pensiero a riguardo: “Si dovrebbe favorire la compartecipazione delle attività che vengono fatte sul territorio, come quelle delle fiere di Parma (cibo, camper), in associazione con i negozi del centro”. Inoltre, quest’ultimo sottolinea che le persone provenienti da fuori Parma o provincia si recano in centro molto spesso per fare una visita culturale o turistica e sopratutto per entrare in negozi specifici dove si valorizzano le specialità gastronomiche parmigiane: “Ci dovrebbe essere uno scambio di informazioni a riguardo, il Comune deve fare di tutto affinché il visitatore abbia un bel ricordo della sua esperienza parmigiana, in particolare i numerosi visitatori stranieri che costituiscono una significativa fonte di guadagno”. Infine, stando a molti negozianti, il Comune dovrebbe favorire anche delle iniziative che portino turismo non solo nel weekend ma anche durante la settimana, di modo che questo inciti le persone a venire di più nei negozi. 

Pulizia e inquinamento: “La raccolta differenziata va rivista”

La maggior parte dei parmigiani ritiene che le strade cittadine siano molto sporche e che la raccolta differenziata non sia abbastanza efficiente “considerata l’esorbitante cifra che viene pagata”. Allo stesso tempo, viene segnalata la noncuranza degli spazzini: “Se non viene lo spazzino a prendere il cartone sono obbligata a metterlo fuori, ma facendo così c’è il rischio che gli incivili che passano ci buttino dentro qualcosa, in questo modo viene meno il senso della raccolta differenziata stessa, che non è più differenziata.Più c’è sporco più la gente si sente libera di sporcare”. Pertanto,il problema dell’inquinamento e dell’inefficacia della raccolta differenziata sembra riguardare tutto il Centro Storico.

Tuttavia, è Piazza Ghiaia a presentare la situazione più critica: “C’è molta sporcizia in generale ed è pieno di inciviltà: una vera e propria area degradata, in cui nessuno vuole più abitare e in cui ci sono sempre più baby gang e spacciatori nei bagni pubblici”. Per di più, nelle giornate di mercoledì e di sabato, Piazza Ghiaia ospita il mercato, un argomento che scalda ulteriormente l’animo dei parmigiani: da un lato c’è chi sostiene che il mercato aggiunga più sporcizia rispetto a quella già presente e che i servizi di pulizia siano inadeguati, dall’altro c’è invece chi crede che lo sporco sia generale e che il problema del mercato sia un altro: “Per quanto il risultato finale risulti abbastanza soddisfacente, gli operatori ecologici impiegano 3 ore circa per attuare il servizio completo di pulizia: è un’enormità questa tempistica, alla luce del fatto che finché ci sono loro la piazza è praticamente inagibile”. 

Per altri, invece, oggi il mercato di Piazza Ghiaia, che un tempo era un luogo di incontro per i parmigiani, è proprio il simbolo del suo attuale degrado “che siamo costretti a vedere ogni giorno”. Il Comune ha mai fatto qualcosa per migliorare le condizioni della piazza? A parer di molti no, anzi “dovrebbe cercare di valorizzarla con qualche iniziativa pubblica. Inoltre il Comune dovrebbe ascoltare le opinioni di noi cittadini che viviamo la piazza quotidianamente e non imporci le sue senza neanche ascoltarci, che è ben diverso”.

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