Il 26 aprile è stato presentato il progetto “RESTART BERCETO – una nuova ripartenza” da parte dell’Autorità Distrettuale del fiume Po al Ministero della Transizione Ecologica, per ridare vita ad alcune aree dell’Appennino attraverso la sostenibilità, lo sviluppo di nuove forme di produzione di energia green. L’idea è quella di rivitalizzare un’area del nostro Appennino mediante la difesa del territorio e la creazione di nuove opportunità per l’agricoltura e la zootecnica della montagna. Si stanno cercando di sviluppare nuove forme di lavoro per far ripartire un’economia verde che metta al centro la salute, la tutela dell’ambiente ed il risparmio di acqua. Tra i partecipanti si contano il Responsabile Relazioni Istituzionali dell’ente Andrea Gavazzoli, il Segretario Generale Meuccio Berselli, il sindaco di Berceto Luigi Lucchi, l’Assessore regionale alla Montagna, aree interne e programmazione territoriale Barbara Lori, l’ingegnere dell’ADBPo Marco Gardella e il professore dell’Università di Modena e Reggio Emilia Marcello Romagnosi. In una dichiarazione il Segretario Meuccio Berselli ha affermato che La montagna ha bisogno di nuove idee per ripartire: uomo, natura e tecnologia al centro di una progettualità esportabile in altri territori, in Italia e in Europa. Una nuova ripartenza che restituisce dignità ed opportunità ai territori troppo spesso dimenticati”.

RESTART BERCETO” si fonda su tre pilastri fondamentali che hanno dato ispirazione all’intera iniziativa: l’uomo, la natura e la tecnologia. Il progetto presentato dall’Autorità Distrettuale del fiume Po al Ministero della Transizione Ecologica ha richiesto un finanziamento di oltre 165 milioni di euro per tre anni edil punto di partenza sarà rappresentato dalla mitigazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio. Attraverso un team di under 45, il progetto si dedicherà nell’arco di tre anni all’assunzione di circa 200 persone tra tecnici specializzati, tecnici forestali, agronomi, operatori turistici e ambientali. Si dichiara che “Si cercherà di produrre biomassa di qualità che potrà essere impiegata nella generazione di energia tramite nuove tecnologie come la pirolisi, che andrà ad affiancare una stazione sperimentale per la produzione di idrogeno green, oltre al recupero dei salti idraulici di rii e torrenti che, in passato, alimentavano vecchi mulini, generando un ulteriore volano economico ed occupazionale altamente specializzato”.

L’ottica del progetto sarà condurre una formazione continua non solo per gli addetti al progetto ma per l’esportazione del sapere anche ad altri territori e verrà realizzata in una scuola residenziale per l’economia della conoscenza, presieduta e diretta da un Comitato Tecnico Scientifico di un istituto universitario forestale e di un incubatore per Start-up innovative nella Fornace di Ghiare ristrutturata. Verrà inoltre creato un albergo per aumentare la ricettività che ospiterà i pellegrini della Via Francigena, oltre agli operatori non residenti che parteciperanno al progetto. Infine, si agirà per riqualificare il tessuto urbano mediante il ripristino del patrimonio abitativo pubblico e privato. “La valorizzazione dei prodotti di montagna, tramite un nuovo paradigma di agricoltura sostenibile ad alta integrazione ambientale, avverrà attraverso la creazione della ‘Vetrina dell’Appennino’, un banco per la vendita diretta dei prodotti del territorio lungo l’autostrada A15 Parma-La Spezia”.

Così come dichiarato dal sindaco di Berceto Luigi Lucchi, il progetto sarà articolato ma concreto e sarà necessario ripartire dal territorio locale per rivitalizzare poi alcune aree dell’Appennino. Continua l’Assessore regionale alla Montagna Barbara Lori: “La Regione Emilia-Romagna sostiene il progetto RESTART BERCETO: ha infatti una coerenza di fondo, intercetta gli obiettivi del Piano nazionale di sviluppo rurale e del Patto regionale per il lavoro e per il clima e coglie appieno una serie di opportunità. Abbiamo bisogno di innovazione e di lavoro, assiduo e qualificato”. Per concludere, l’ingegnere Marco Gardella dell’Autorità Distrettuale del fiume Po: “La nostra è una battaglia per inserire la matrice ambientale all’interno dei processi decisionali. Berceto è stata scelta perché ha l’80% del territorio boschivo, ha un ricco patrimonio architettonico ed ha un collegamento autostradale. I problemi sono quelli comuni ad altre aree appenniniche: il dissesto idrogeologico, il degrado paesaggistico dovuto allo spopolamento. Il progetto RESTART BERCETO è circolare, una rete neurale di integrazione tra le varie sfaccettature”.

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