“Il Comune di Berceto è il primo e unico al mondo ad aver istituito una criptovaluta“, con queste parole il Sindaco Lucchi ha annunciato l’inizio della rivoluzione

BERCETO | Quello che sta accadendo nel piccolo paese di montagna della Val Baganza è davvero suggestivo. Sul finire del 2017, infatti, il Comune ha approvato il bilancio di previsione 2018 istituendo, tra le altre cose, una criptomoneta che prenderà si chiamerà “HAU!”, in onore dei Lakota (Sioux), popolazione con cui il paese ha un antico gemellaggio. Si tratta di un progetto studiato insieme all’Università di Parma che ha come obbiettivo quello di diventare il simbolo di protesta contro l’Europa e l’Euro, “un grande imbroglio per portare alla miseria interi popoli e aumentare le disuguaglianze tra ricchi e poveri“, come ha tuonato il sindaco di Berceto, Luigi Lucchi.

Ma cosa cambierà? A spiegarlo è lo stesso sindaco: “Il previsionale in cripto valuta – ha illustrato sicuro Lucchi – permetterà di affrontare tutte le problematiche sociali, di governare il territorio riducendo l’inquinamento, lo spreco e il dissesto e consentirà di fare investimenti produttivi“. Inoltre, dopo aver richiesto l’autorizzazione dalla Banca Europea e dalla Banca Italiana, Berceto è pronta per emettere la sua moneta: “È espressamente consentito ai Comuni italiani emettere moneta elettronica – ha concluso il primo cittadino del paese parmense – l’Amministrazione bercetese vuole dotarsi di questo fondamentale strumento al fine di adempiere ai suoi scopi istituzionali“.

La rivoluzione in 7 passi: ecco come funzionerà il sistema di criptovaluta

La circolazione delle criptovalute come mezzo di pagamento virtuale si fonda sull’accettazione volontaria da parte degli operatori del mercato che, sulla base di un meccanismo incentrato sulla fiducia, la ricevono come corrispettivo nello scambio di beni e servizi. In questo modo ne viene riconosciuto il valore di scambio.

La rete Blockchain consente il possesso e il trasferimento delle monete attraverso “portafogli” digitali. La struttura peer-to-peer della Blockchain e la mancanza di un ente centrale rende impossibile a qualunque autorità, governativa o meno, il blocco dei trasferimenti. Oppure il sequestro di criptovalute senza il possesso delle relative chiavi di accesso.

La rivoluzione in 7 passi:

  1. Il Comune di Berceto costituisce la Moneta Comunale Italiana AUH!, che viene creata in quantità determinata dalla delibera comunale e custodita dal sindaco in un portafoglio di sicurezza.
  2. Il comune utilizza la moneta AHU! per pagare le attività ritenute utili e costitutive di un valore per la comunità. Tali pagamenti saranno accettati su base volontaria dalle persone coinvolte nelle attività.
  3. I servizi o valori generati dalle attività finanziate saranno messi in vendita accettando pagamenti in monete AHU! per il corrispettivo del loro valore stimato.
  4. Le attività commerciali potranno acquistare o accettare gli AHU! su base volontaria ed utilizzarli come buoni sconto sulle vendite, andando ad effettuare un recupero fiscale per lo sconto effettuato come spesa pubblicitaria e promozionale (90% di recupero). I clienti potranno raccogliere gli AHU! sui loro portafogli virtuali e saranno incentivati ad acquistare dove è presente la moneta.
  5. Il Comune metterà in vendita monete AHU! per finanziare specifici progetti dove sono necessari pagamenti in euro. Chi acquisterà le valute in euro, oltre a finanziare progetti meritevoli, si troverà con una valuta AHU! che ha un valore di scambio determinato al momento dell’acquisto e che successivamente può anche crescere notevolmente.
  6. La crescita del valore della moneta sarà determinata dal fattore di cambio. Inizialmente il cambio in euro sarà fissato dall’emettitore (il Comune). Quando il volume degli scambi sarà ritenuto sufficiente la moneta sarà liberamente inserita nel marcato degli scambiatori. Questo causerà delle variazioni del valore della moneta in Euro, ma permetterà di assumere un valore effettivo di mercato.
  7. La moneta AHU! non ha limiti territoriali e questo modello di crescita può essere esteso a tutti i comuni italiani che possono aderire (anche se non aderiscono i comuni basta che i cittadini li usino) per finanziare la crescita, lo sviluppo e le attività sociali.

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