Sacca di Fornovo: quando i tedeschi furono costretti alla resaSacca di Fornovo – “La liberazione di Bologna aveva spinto le truppe tedesche stanziate nel suolo ligure a dirigersi verso Parma

Passata alla storia come Sacca di Fornovo, l’ultima battaglia della Resistenza e degli alleati contro le truppe nazifasciste si svolse nei giorni successivi la Liberazione.

La liberazione di Bologna aveva spinto le truppe tedesche stanziate nel suolo ligure a dirigersi verso Parma, con l’obiettivo di raggiungere il Passo della Cisa e quello del Cerreto e da lì ritirarsi oltre il confine. La scena della battaglia si spostò sulla piana del Taro, dove le truppe tedesche di Otto Fretter Pico si scontrarono con quelle alleate di Lucien Truscott, quelle brasiliane e quelle della divisione partigiana Val Ceno comandata da Trasibulo (Ettore Cosenza).

Le armate vennero dislocate nella zone tra Collecchio e Fornovo. Il 21 aprile i partigiani della Val Ceno si disposero lungo la via Emilia insieme al Comando di Parma con l’intento di fermare l’avanzata di 15.000 soldati tedeschi. Il 25 aprile ai tedeschi – ormai circondati – venne intimata la resa incondizionata, ma essi rifiutarono. Le formazioni partigiane erano classificate dai tedeschi come “bande” con significato dispregiativo per pertanto non avrebbero mai accettato di arrendersi ad un gruppo non riconosciuto.

Il 26 aprile le truppe partigiane diedero inizio ad un rastrellamento che spinse le truppe naziste verso Collecchio: iniziava l’operazione Kessel, cioè sacca. Il giorno successivo il generale brasiliano intimò per la seconda volta la resa, ma dai tedeschi ancora nessuna risposta. Il rastrellamento si spostava da Collecchio a Respiccio.

Il 28 aprile le colonne delle truppe brasiliane si mossero da Collecchio e da Respiccio in direzione Fornovo. I tedeschi cercarono la fuga verso Felegara e i combattimenti tra le fazioni continuarono fino al giorno successivo. La resa dei tedeschi arrivò il 29 aprile, dopo che erano stati fatti un migliaio di prigionieri.

Il punto di consegna delle truppe tedesche venne fissato alla piana di Pontescodogna. Il 30 aprile si consegnò il generale tedesco Otto Fretter Pico, l’ultimo uomo. Sulla piana di Pontescodogna si contavano più di 15.000 prigionieri e una montagna di armi.

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