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Tutti dentro, è il motto del Parma Calcio in questo campionato di Serie B. I crociati, che comandano la classifica da inizio stagione, non hanno una vera e propria formazione modello. Non ci sono undici titolari e undici riserve. Ci sono due squadre che possono tranquillamente giocare titolari in cadetteria. La scelta di mister Pecchia di non lasciare fuori nessuno sta premiando tutto l’ambiente crociato, tifosi inclusi. Perché anche i supporters crociati giocano la loro partita come dodicesimo uomo in campo (maglia numero 12 da tempo ritirata oltre alla numero 6 di Alessandro Lucarelli). Prima venerdì a Collecchio, poi sabato al Tardini, i tifosi crociati hanno spinto la squadra a conquistare la vittoria contro lo Spezia.

C’è un giocatore che quest’anno ha giocato solo 575 minuti (in venti presenze ben tre gol, uno ogni 192 minuti), ma che risulta essenziale nello spogliatoio e si vede dagli atteggiamenti in campo. Antonio Colak è un professionista silenzioso, che ovviamente cerca sempre più spazio, ma si allena in silenzio e ha una voglia matta di aiutare i compagni a vincere il campionato. Nei minuti in campo contro lo Spezia ha messo in mostra cattiveria, pressing e voglia di fare gruppo. Dopo il 2-0 di Charpentier è corso per abbracciarlo e con ampi gesti delle braccia richiamava i compagni per festeggiare insieme il gol. Colak sapeva che quella rete sarebbe stata troppo importante per chiudere il match. Ma in altre occasioni Colak ha comunque festeggiato reti e finali di partite sotto il settore gialloblu insieme a squadra e tifosi. Da questi atteggiamenti si capisce che un giocatore a Parma ci sta bene e che combatterà col gruppo ducale per la conquista dell’obiettivo. Merito anche di mister Pecchia con il suo motto “Tutti dentro”.