Photo Credits: CSV Emilia

di Vanessa Allegri

Un filo rosso unisce le donne di tutta Italia con la passione per il lavoro a maglia: è fatto di pura lana Merino, dedizione, generosità e amore incondizionato. Il suo nome è Cuore di Maglia. Questa associazione di volontariato nasce ad Alessandria nel 2008 in seguito ad uno sbaglio. Laura Nani – fondatrice e attuale Presidente – aveva realizzato a maglia delle scarpine per il bimbo nascituro di un’amica. Ma la misura era troppo piccola. Invece di buttarle, però, Laura riflette. Il suo pensiero si posa sui bambini prematuri e quindi si mette in contatto con le TIN (Terapie Intensive Neonatali) di Alessandria e dintorni. Così scopre che la sua idea può funzionare.

Le misure della solidarietà: mela e mezzo pavesino

I bambini nati pretermine combattono in particolar modo contro il freddo. I loro corpicini disperdono molto calore, soprattutto dalla testa, per questo, uno dei capi che le donne di Cuore di Maglia producono in grandi quantità – e che i bimbi prematuri indossano subito dopo il parto – è la cuffiettamisura mela“. Questo frutto è usato come modello perché grande all’incirca quanto la testa di un neonato prematuro. C’è poi la “misura mezzo pavesino“, usata per confezionare dolci scarpine in miniatura. Tutti i capi sono rigorosamente in pura lana Merino: molto morbida, ignifuga (adatta a stare tante ore in ambienti riscaldati, come l’incubatrice) e anallergica (la pelle dei bambini prematuri è delicatissima).

Parma, prima in Emilia a sposare il progetto CdM

A distanza di nove anni, Cuore di Maglia, serve sessanta ospedali in tutta Italia. Parma è la prima città in Emilia a sposare questo progetto. La prima consegna di piccoli abiti in lana alla TIN dell’ospedale di Parma avviene nell’aprile 2013. La sezione parmigiana di Cuore di Maglia si consolida alla fine dell’anno: Germana Bertozzi è l’Ambasciatrice CdM di Parma, anello di congiunzione tra l’associazione nazionale, il gruppo locale e il reparto.

Da allora, ogni due settimane, il giovedì pomeriggio il gruppo si riunisce da Misterlino Officinalanacaffè, al Barilla Center. “Nel giro di tre anni – racconta Germana – si sono creati dei bei rapporti di amicizia e ritrovarsi è un piacere. Lavorare insieme è divertente, e ogni volta si impara qualcosa di nuovo. È una sorta di terapia di gruppo“. Le età delle partecipanti spaziano dai venti ai novant’anni, permettendo anche un prezioso scambio intergenerazionale.

Kit – Primo Legame

Grazie al loro affiatamento, le donne di Parma riescono sempre a soddisfare le esigenze dell’ospedale, supportando di tanto in tanto i gruppi meno numerosi. Le consegne avvengono ogni due o tre mesi; in queste occasioni vengono preparati i kitPrimo Legame“. Oltre a cuffiette e scarpine, nel kit si può trovare: il “Sacco Nanna“, bozzolo di lana che ricrea l’utero materno, all’interno del quale il bambino si sente protetto; il “Twist“, copertina triangolare, utilizzata quando il bambino è fuori dall’incubatrice; e il “Dudù“, pupazzetto che la mamma tiene addosso per imprimervi il suo odore. Il Dudù terrà compagnia nella culla al bambino e, grazie al profumo della mamma, lo tranquillizzerà. Solitamente ha la forma del coniglietto o del polipo; la presenza di parti da tirare o succhiare favorisce lo sviluppo sensoriale del neonato.

Ed io, avrò cura di te

Il lavoro di Cuore di Maglia è molto importante nell’ambito della “care”, cioè il “prendersi cura“. I bebè nati pretermine non devono essere assistiti solo dal punto di vista sanitario; hanno bisogno anche di sostegno psicologico ed emotivo. Lo stesso – forse in misura maggiore – vale per i genitori. La nascita di un bambino prematuro è un evento a cui nessuno è mai veramente preparato.

Le famiglie sono sottoposte quotidianamente a forti stress e grandi preoccupazioni. Vedere il proprio figlio in un’incubatrice, pieno di tubi e flebo, può essere traumatico. Se però indossa una cuffietta colorata, è avvolto da una copertina calda e al suo fianco c’è un pupazzetto, tutto assume un aspetto migliore. “Tempo fa una mamma mi disse che eravamo riuscite a rendere umana la permanenza in ospedale della loro bambina“, svela Germana.

Un ricordo indelebile

Ogni storia è speciale e unica, ma ce n’è una che ha profondamente colpito l’Ambasciatrice parmigiana. Una coppia di genitori la contatta in occasione del battesimo delle loro due gemelle: desiderano celebrare l’evento regalando dei gomitoli a Cuore di Maglia. Quando Germana li incontra, però, è perplessa: “Ho chiesto quando le bambine fossero nate e qualcosa non mi tornava. Mi hanno rivelato poi che il loro primo figlio era prematuro. Ma sfortunatamente non ce l’aveva fatta. Le gemelle sono nate un anno dopo la sua scomparsa“. Il bambino non c’è più, ma il suo ricordo è vivo e forte nei cuori dei genitori: tuttora conservano gelosamente la sua cuffietta di Cuore di Maglia.

Solidarietà senza confini

Nel novembre 2015 questa associazione no profit dimostra che “volere è potere”. Quell’anno la riunione annuale delle Ambasciatrici CdM di tutta Italia si tiene proprio a Parma. Laura Nani contatta Cecilia Strada di Emergency; grazie anche alla pediatra Emanuela Valenti avviano un progetto di collaborazione. Nella città di Anabah, in Afghanistan, Emergency sta costruendo un ospedale con un reparto di maternità che servirà tutta la Valle del Panshir.

La sfida – racconta Germana Bertozzi – era realizzare 800 copertine. Temevamo di non farcela; nel giro di pochi mesi, invece, siamo riuscite a farne 1600“. Raggiungere le zone di guerra non è semplice, e il furgone di Emergency impiega mesi per arrivare ad Anabah. “Quando l’ospedale è stato inaugurato – conclude Germana – abbiamo visto che sopra ogni culla c’erano le copertine di Cuore di maglia. Una grandissima emozione“.

Intreccio di Cuori

I fili di lana, grazie a Cuore di Maglia, si intrecciano alle vite di ogni bambino e dei loro genitori, creando un legame invisibile ma indissolubile. Gli indumenti cuciti con tanto amore scaldano i piccoli corpicini di questi grandi combattenti, che lottano con tenacia appena venuti al mondo. E scaldano i cuori delle loro famiglie, che li sostengono e li affiancano in questa importantissima battaglia per la vita.

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