Da tempo a Parma si discute circa la ristrutturazione dello Stadio Tardini. Se però il Comune e la società del Parma Calcio muovono insieme i passi verso un “progetto di livello mondiale”, c’è chi si sente preoccupato per i lavori che riguarderanno la struttura. Alcuni cittadini infatti, hanno dimostrato una ferma opposizione ai progetti comunali, in quanto questi andrebbero a modificare massicciamente le zone circostanti lo stadio. Questo, trovandosi in un quartiere vicino al centro storico, verrebbe ampliato a scapito di alcuni edifici e diventerebbe un imponente e moderno teatro del calcio immerso nelle zone abitate.

Per questo è nato il Comitato Tardini Sostenibile, un movimento spontaneo creato da cittadini che vuole proteggere la zona della Cittadella. Andrea Locatelli, uno dei membri del coordinamento del Comitato, ha risposto alle nostre domande, evidenziando le problematiche che i membri del gruppo hanno raccolto. “Cittadini e associazioni vogliono porre l’attenzione e aprire un reale dibattito sulle criticità di un progetto che riteniamo inaccettabile“, spiega Locatelli, che critica a nome del Comitato non solo il progetto in sé, ma anche il mancato coinvolgimento della popolazione, soprattutto gli abitanti dei quartieri circostante il Tardini.

I punti messi in discussione dal Comitato Tardini Sostenibile

Com’è nato il Comitato Tardini Sostenibile e chi ne fa parte? Da quanti cittadini è composto?

Il Comitato Tardini Sostenibile è nato dalla volontà di alcuni cittadini e associazioni di porre l’attenzione e aprire un reale dibattito sulle criticità di un progetto che riteniamo inaccettabile non solo per come è concepito, ma anche per come viene imposto dal Comune ai residenti dei quartieri circostanti e alla città tutta, nonché per le inevitabili ricadute negative che avrà sulla qualità della vita dell’intero quadrante urbano interessato dallo stadio.

Attualmente abbiamo superato il centinaio di adesioni, ma cresciamo molto rapidamente sia come numero che come risorse e competenze.

Quali iniziative avete organizzato per far conoscere il vostro Comitato all’opinione pubblica?

Ci stiamo muovendo su diversi fronti: informare i cittadini attraverso il nostro sito web, volantinaggio, fare rete con le associazioni che condividono i nostri principi, coinvolgere la stampa e tutti gli Organi Istituzionali che abbiano il potere di intervenire. Abbiamo inoltre l’attenzione di diversi consiglieri comunali.

Qual è il vostro principale obiettivo? Cosa contestate al progetto di ristrutturazione dello Stadio Tardini?

Noi chiediamo a buon diritto un confronto preliminare a qualunque tipo di proposta progettuale o decisione che riguardi lo stadio Tardini. Stiamo parlando di un intervento fortemente invasivo che ipotecherà il futuro di un intero quadrante della città e dei suoi abitanti per molti decenni. Lo stadio Tardini rappresenta un’anomalia, è l’unico stadio “importante” d’Italia cresciuto a dismisura in adiacenza al centro storico della città, una collocazione particolarmente infelice e critica dal punto di vista urbanistico, della viabilità, dell’accessibilità e della sicurezza, frutto di scelte molto discutibili compiute all’inizio degli anni ’90. Un ulteriore ampliamento dello stadio, con l’aggiunta di spazi commerciali e parcheggi, non farebbe altro che aggravare i disagi e i problemi attuali.

Ci opponiamo alla demolizione della scuola Puccini-Pezzani. L’abbattimento di questa scuola, oltre a essere un atto ingiustificabile e contrario ai valori di sostenibilità ambientale, sarebbe un abuso nei confronti dei cittadini e procurerebbe un ingiusto danno al patrimonio erariale della città, che il Comune dovrebbe invece tutelare.

Ci opponiamo alla realizzazione di spazi commerciali in quell’area della città. Sono del tutto inutili in un quadrante urbano ampiamente servito non solo da negozi di prossimità, ma anche da diversi supermercati e centri commerciali. Penalizzerebbero i negozi di prossimità dei quartieri circostanti aumentando inutilmente traffico e inquinamento in tutta la zona.

Ci opponiamo alla realizzazione di parcheggi in quell’area della città. Concepire parcheggi pubblici, sotterranei o di superficie, in prossimità del centro storico, quando in tutt’Europa vengono dislocati lontano dal centro e dai quartieri residenziali, oltre ad andare contro ogni logica, avrebbe come unica conseguenza l’aumento del traffico e dell’inquinamento acustico e dell’aria per chi vive nella zona.

Nel Comitato sono state elaborate soluzioni alternative di ristrutturazione o rifacimento dello Stadio rispetto a quella più quotata dal Comune?

Siamo convinti che ci siano altre soluzioni per l’area Tardini e per un nuovo stadio. Ne stiamo elaborando una in particolare, all’insegna della sostenibilità e del recupero del tessuto storico urbano, che presto presenteremo.

Ci sono stati tentativi da parte vostra di confrontarvi con l’amministrazione comunale o con la società del Parma Calcio per evidenziare le problematiche che riscontrate?

Per i privati cittadini l’interlocutore non può che essere il Comune, in quanto è il soggetto pubblico che ha il compito di amministrare i beni della municipalità. Il confronto tra Comune e cittadini per questioni che riguardano opere di interesse pubblico è definito dalla normativa regionale. Basta però scorrere le dichiarazioni e gli atti dei vertici del Comune e del Parma Calcio di questo ultimo anno per comprendere che l’interlocuzione è stata solo tra questi due soggetti, senza alcun confronto coi cittadini.

Anche il recente annuncio del “ritiro” del progetto di ristrutturazione del Tardini non lascia ben sperare. Da una parte la nuova proprietà della squadra di calcio afferma che “Parma ha bisogno di uno stadio di livello mondiale”, che presuppone l’intenzione di realizzare un progetto ancor più ambizioso e impattante, dall’altra Sindaco e Vicesindaco non lasciano dubbi sulla possibilità del magnate americano di realizzare indisturbato il suo disegno.

Ci chiediamo inoltre come possano essere compatibili coi principi di coerenza, equilibrio e correttezza istituzionale le ultime dichiarazioni del vicesindaco Marco Bosi sull’apertura di una fase di confronto sul tema stadio “con i cittadini”. Curiosamente ciò accade solo a valle di una mozione del Consiglio comunale in cui si chiede ai vertici del Comune di “avviare un percorso partecipativo sul progetto dello stadio Tardini con tutta la città”. L’esito di questa sollecitazione è che il Vicesindaco convoca per il 5 gennaio 2021 una riunione con alcuni Comitati Civici di quartiere sul tema stadio, non per dialogare, ma per presentare la multinazionale Arcadis, che è la società incaricata dal Parma Calcio di sviluppare il progetto di rifacimento dello stadio. Presenzierà anche Arcadis all’incontro? Tutto ciò è grave e rappresenta una preoccupante confusione di ruoli.

Il Vicesindaco Marco Bosi, il presidente del Parma Calcio 1913 Kyle Krause e il sindaco di Parma Federico Pizzarotti

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