Dall’idea di Elisa Cantarelli è nata la mostra “We are plastic-Message in a bottle”, inaugurata sabato 15 maggio sotto i portici dell’Ospedale Vecchio. L’installazione è il frutto della collaborazione dell’artista con gli studenti e cittadini parmigiani. Il progetto denuncia il consumo eccessivo di plastica e ne incoraggia un uso più ponderato. L’assessore Michele Guerra e la coordinatrice di Parma 2020+21 Francesca Velani hanno promosso questa iniziativa al fianco dell’artista e agli organizzatori di Quadrilegio Simona Manfredi e Giulio Belletti.

“Un’opera simbolica in sintonia con la ripartenza della Capitale della Cultura nel segno della sostenibilità – ha detto Guerra durante il suo intervento – sono giorni importanti per la nostra città che riprende il suo racconto con nuove proposte che parlano di sensibilizzazione collettiva su temi così importanti come l’ambiente al centro della nostra visione della Parma presente e futura”. I cittadini sono stati parte integrante della mostra grazie al kit di pittura messo a loro disposizione per decorare le bottiglie con la tecnica del Dotting spiegata tramite un tutorial sul sito dell’iniziativa.

“Un grande progetto che vuole coinvolgere le nuove generazioni nella missione della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente“, ha affermato Simona Manfredi di Quadrilegio. Alle bottiglie restituite si aggiungono altre 1200 realizzate in precedenza dagli studenti dell’Istituto Comprensivo Parma Centro e dal liceo artistico Paolo Toschi. Oltre alla possibilità di decorare le bottiglie con la pittura si potrà inserire all’loro interno una frase, un pensiero, da qui deriva il titolo “Message in a bottle” (messaggio in una bottiglia). La parte interessante sarà quando l’opera verrà disinstallata, per chi ne farà richiesta si potrà ritirare una delle bottiglie e così svelarne il contenuto.

L’installazione sarà visibile fino al 23 maggio sotto i portici di via D’Azeglio con il sottofondo della lettura dei tanti messaggi inseriti nelle bottiglie realizzate dagli studenti e dai cittadini, veri protagonisti di questa opera d’arte collettiva.

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